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Addio carriera, è il momento delle soft girl che lasciano il lavoro per vivere felici: ecco cos’è il nuovo trend della Gen Z e perché fa discutere

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“Cosa voglio essere da grande? Voglio essere felice, godermi una vita lenta, coltivare le mie passioni, dedicarmi agli altri”. Sui social avrete visto video di questo tipo, accompagnati da scene di vita bucolica tra orti, giardini alla Beatrix Potter e caminetti accesi. Benvenuti nell’era delle soft girl, le ragazze che rinunciano alla frenesia del mondo del lavoro cercando una vita più rilassata e appagante tra le mura domestiche.

Chi sono le soft girl – Il termine soft girl non è nuovo: circola sui social dalla fine degli anni Dieci ed è particolarmente popolare in Svezia, dove le content creator che si riconoscono in questo stile di vita spesso si descrivono come “hemmaflickvän” e “hemmafru” (letteralmente “fidanzata casalinga” e “casalinga“). Oggi le soft girl sono un po’ ovunque, e sono sempre di più: in generale, sono giovani donne che rinunciano alle ambizioni di carriera per dedicarsi a una “vita lenta”, qualsiasi cosa significhi. Per la maggior parte di loro, significa lasciare il lavoro e dedicarsi alla cura di sé, allo sport, agli hobby e alla cucina. Sul lungo periodo, poi, significa prendersi cura del partner, della casa e di eventuali figli. Sono quelle ragazze che amano “romanticizzare” ogni momento della propria vita tra completini da pilates, elaborate skincare routine, diari della gratitudine e scenografici caffè con panna da sorseggiare in tazze di vetro. Insomma, sono il contrario delle “girlboss” che si alzano alle 5 per andare a correre prima del lavoro, e che pensano a come rompere il soffitto di cristallo, perseguire i propri obiettivi e raggiungere la stabilità economica.

Il paradosso della Svezia – Il caso della Svezia è particolarmente singolare. Parliamo di un Paese che ha fatto dell’equilibrio vita-lavoro un manifesto programmatico e che per decenni ha indirizzato le proprie politiche verso le famiglie con doppio reddito. L’ascesa delle soft girl è stata vista con incredulità, se non come un passo indietro. In Svezia si discute dei motivi che spingono queste donne a uscire così giovani dal mondo del lavoro, nonostante le pionieristiche politiche in materia di parità di genere: sono spaventate dal burnout? Non vogliono sobbarcarsi il doppio stress di pensare alla carriera e alla famiglia?

La GenZ non è più ossessionata dalla carriera – In qualche modo il trend delle soft girl rispecchia il radicale cambio di valori della GenZ, più concentrati sul tempo libero, sulla vita privata e sul benessere piuttosto che sull’ambizione di scalare posizioni nella gerarchia aziendale. Ricordate il quiet quitting, cioè l’invito a fare il minimo sindacale al lavoro pur senza licenziarsi? O il ritorno di trend orgogliosamente iperfemminili, come l’estetica coquette? Per non parlare poi delle controverse Trad Wife, le mogli tradizionali americane che lasciano il lavoro per dedicarsi esclusivamente alla casa e ai figli e che strizzano l’occhio all’ultradestra.

Seppur molto diversi tra loro, questi fenomeni social sono tutti figli della disillusione verso il mondo del lavoro, considerato un gioco al ribasso e truccato in partenza. Non un ascensore sociale per ambire a una vita agiata e soddisfacente: piuttosto una ruota per criceti, da cui è meglio scendere finché si è in tempo. Le soft girl sono cresciute ascoltando i mantra motivazionali dei millennial e della Gen Y: hanno visto le “boss babe” dedicare le migliori energie alla carriera, sacrificando tutto il resto, relazioni e amicizie incluse. Hanno capito che “no pain, no gain” è una truffa, perché ci può essere moltissimo “pain” senza alcun “gain”. Hanno capito che anche “work hard, party harder” è una truffa, perché se dedichi notti, weekend e festivi al lavoro resta molto poco spazio per festeggiare. E così qualcuna ha iniziato a dire: “No grazie”.

Così però – dicono i critici della tendenza – si rischia di passare da un estremo all’altro: una vita serena e un lavoro appagante si escludono sempre, per forza, a vicenda? Si può romanticizzare un po’ la vita senza rinunciare alla propria indipendenza economica? Dedicarsi esclusivamente alla famiglia è una scelta legittima, sì, ma resta un privilegio: si può essere una soft girl anche senza una famiglia ricca alle spalle? O un fidanzato finance guy che paghi l’affitto per entrambi?

@roshellefloress me in my own happy lil world ????☁️???????? #softgirl #softgirlaesthetic #softgirlera ♬ In your 20s – Leigh Anna Buckley

@viilmalarsson Svarar @Feelgood.by.m #hemmafru #lifestyle #cleaning ♬ Ghibli-style nostalgic waltz – MaSssuguMusic

@viilmalarsson Svarar @Clara Andersson???????? #hemmafru #lifestyle ♬ originalljud – viilmalarsson

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