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Ora ce l’hanno col ddl sicurezza, il Consiglio d’Europa di nuovo a gamba tesa contro l’Italia

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Carneade, chi era costui? Da La Russa a Gasparri rispondono così, tra lo sdegnato e l’ironico, all’ “ordine” partito dal Consiglio d’Europa a firma di un commissario, Michael O’Flaherty, un Carneade appunto, sconosciuto ai più. Che ha indirizzato una lettera a Ignazio La Russa nella quale  intima ai senatori di fermare il ddl Sicurezza. Il “diktat”  è firmato dal commissario per i diritti umani dell’organismo sopra citato. Un oscuro burocrate che chiede ai membri del Senato di “astenersi” dall’adottare il disegno di legge sulla pubblica sicurezza. A meno che non venga modificato in maniera “sostanziale”. Da chiarire che il  Consiglio d’Europa non fa parte delle istituzioni dell’UE: è un’organizzazione internazionale che protegge i diritti umani, la democrazia e lo Stato di diritto. E che ora si sente in diritto di dettare l’agenda del Parlamento e del Governo, anzi di disfarla. “Interferenze antidemocratiche”, commenta un La Russa furibondo.

Il commissario Michael’s O’Flaherty? La Russa: “A me del tutto sconosciuto”

Il Consiglio d’Europa ci riprova. E trova i soldatini della sinistra – Avs in primis- tutti eccitati per questa entrata a gamba tesa sulla nostra politica interna. Una sinistra che balla la samba al ritmo di “la destra si fermi”. Ma La Russa gela l’iniziativa categoricamente e istituzionalmente: “Ho dato indicazione agli uffici del Senato di respingere l’inaccetibile pretesa di Michael’s O’Flaherty, commissario per i diritti umani del Consiglio d’Europa, di trasmettere a tutti i senatori la sua richiesta di non votare il disegno legge sicurezza. Che per altro è ancora in fase di esame davanti alle commissioni competenti”.  “La mia personale opinione- prosegue il presidente del Senato-  è che ho trovato non solo irrituale; ma contrario a qualunque principio democratico che il signor Michael O’ Flaherty ( a me finora del tutto sconosciuto ) chieda addirittura di non votare una legge”.

La Russa rinvia al mittente la lettera che ci “ordina” di non votare il ddl Sicurezza

Entrando nel merito, La Russa afferma di non condividere le argomentazioni di quella lettera. “Ma ciò che conta, e che trovo inaccettabile, è che si voglia condizionare la volontà dei nostri Senatori di maggioranza e di opposizione durante l’iter di formazione di una legge: quasi che fossero incapaci di valutarne i contenuti e le conseguenze autonomamente”.

Gasparri: “Il  Consiglio d’Europa in modo eversivo tenta di intimidire il Parlamento”

Ancor più definitivo il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri: “È ufficiale: il Consiglio d’Europa pare che non riesca proprio a tollerare le Forze dell’Ordine italiane. Oggi torna a dare pronunciamenti sbagliati criticando alcuni articoli del ddl sicurezza, in discussione al Senato: poiché ‘restringono il diritto a manifestare e esprimersi pacificamente’; arrivando, addirittura, a invitare i senatori ad astenersi dall’adottarlo. Rimango ogni volta sbalordito dalle critiche mosse da un organo che dovrebbe essere imparziale, ma che si rivela inutile e talvolta dannoso. Peraltro questo ignoto commissario, in modo eversivo, tenta di intimidire un libero e sovrano Parlamento dicendo al Senato cosa fare”. Sì, è tutto assurdo e irricevibile.

Gasparri: “Un ignoto inutile figuro…”

“Un personaggio temerario le cui minaccette respingiamo. E che segnaleremo in tutte le sedi per il suo fallito tentativo intimidatorio”. Gasparri giustamente è infuriato. “A questo ignoto e inutile figuro diciamo che il ddl sicurezza è un provvedimento necessario e deve essere approvato al più presto per tutelare le nostre donne e i nostri uomini in divisa, che troppo spesso vengono aggrediti durante le manifestazioni di piazza da vari centri sociali ed estremisti. Il Consiglio d’Europa nuovamente torna ad oltraggiare il nostro popolo in divisa dimenticando il suo ruolo principale di promuovere la democrazia e la pace. La smettano di schierarsi ripetutamente dalla parte sbagliata. Noi faremo di tutto per tutelare chi ci tutela. Il popolo in divisa non si tocca. Penso che sia tempo di finire di sprecare soldi per un organo ridicolo”, conclude.

Il precedente report del Consiglio d’Europa contro la polizia italiana

Ricordiamo che il Consiglio d’Europa ha il “vizietto” di entrare a gamba tesa  l’Italia. Come quando in un report accusò di razzismo le nostre forze dell’ordine. Dovette intervenire Mattarella, oltre al premier Meloni, ad esprimere stupore e solidarietà alle nostre forze di Polizia. Lo stilò l’ Ecri, la Commissione europea contro il razzismo e l’intolleranza del Consiglio d’Europa, un’organizzazione internazionale con sede a Strasburgo, ma che non appartiene alle istituzioni Ue. Brilla in questa commedia dell’assurdo una  sinistra che si inginocchia ad ogni iniziativa contro il Parlamento italiano. Un modo masochistico di intendere il lavoro parlamentare e offensivo. Ma in fondo, non è una sorpresa.

Il Coisp: “Non accettiamo lezioni da chi ignora le nostre difficoltà operative”

Interviene Domenico Pianese, Segretario Generale del sindacato di Polizia Coisp a smontare la “filosofia” astratta delle osservazioni del Consiglio d’Europa: “Le osservazioni mosse sul ddl Sicurezza dimostrano una mancata comprensione delle difficoltà operative e delle sfide quotidiane affrontate dalle forze dell’ordine italiane per garantire sicurezza e ordine pubblico. È triste che si tenti di screditare uno strumento legislativo che punta a proteggere le libertà e i diritti delle persone oneste: rafforzando la capacità dello Stato di intervenire contro chi sfrutta le manifestazioni per fomentare violenza e illegalità. Le critiche di vaghezza e sproporzione avanzate dal Consiglio sembrano ignorare il contesto italiano. Dove troppo spesso le forze dell’ordine si trovano a gestire situazioni in cui il diritto di riunione pacifica viene strumentalizzato per minare la sicurezza collettiva”.

E conclude: “Le norme del pacchetto sicurezza non limitano le libertà fondamentali. Ma al contrario mettono in campo strumenti concreti per garantire che questi diritti possano essere esercitati in modo autentico, senza che vengano compromessi da chi cerca il caos o la violazione della legge. È una norma che tutela la vera libertà, quella delle persone perbene, e che rafforza la sicurezza del nostro Paese. Il Consiglio d’Europa dovrebbe concentrarsi maggiormente sul supportare gli Stati membri e le loro forze di polizia, invece di alimentare una narrativa che finisce per delegittimare chi si impegna a tutelare quotidianamente i cittadini”.

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