Sci alpino, la metamorfosi di Marta Bassino: più velocista che gigantista? I risultati lo testimoniano
Marta Bassino non ha iniziato in maniera straordinaria la Coppa del Mondo 2024-2025: la 28enne di Borgo San Dalmazzo sembra in una fase di evoluzione della sua carriera in cui non è tra le primissime della classe in gigante, la sua specialità di elezione, mentre sta acquisendo una certa regolarità in velocità. Da capire quale sarà lo sviluppo della piemontese.
In gigante negli anni sembra che l’azzurra abbia perso qualcosa: dopo il picco della Coppa del Mondo 2020-2021 in cui si prese la coppa di specialità, già dalla passata stagione la classe 1996 dell’Esercito non sembra più essere tra le migliori. L’ultimo podio conquistato tra le porte larghe risale al gennaio 2023 a Kranjska Gora: sono passati quindi quasi due anni.
Nel frattempo in velocità c’è stato un salto di qualità: la medaglia d’oro nel superG ai Mondiali di Couchevel-Méribel del 2023, la vittoria in discesa a Crans Montana e il terzo posto in superG sempre nella tappa svizzera. In questa stagione in velocità è arrivato un buon sesto posto a Beaver Creek in superG e il settimo in discesa sempre sul ‘Birds of Prey’, mentre in gigante a Soelden è arrivata solo tredicesima e a Killington non si è neppure qualificata per la seconda manche.
La direzione intrapresa sembra essere quindi quella di virare maggiormente sulla velocità e in particolare sul supergigante: i miglioramenti effettuati sulla scorrevolezza nei tratti pianeggianti sono stati per certi versi impensabili rispetto al passato, progressi che l’hanno portata a perdere un po’ della tecnica cristallina che le permetteva di primeggiare in gigante. Un’inversione definitiva di tendenza: alla fine di questa stagione avremo le idee ancora più chiare.