Lazio 35, Roma 20. Distacco: 15 punti. Non c'era mai stato un divario così largo, in 95 anni di derby, prima della sfida d'andata. Il record precedente era di 14 punti, e sempre con un asterisco, scrive Massimo Perrone su Il Corriere della Sera. Perché la Roma era avanti 32-18 nel 2006-07, ma la Lazio aveva un -3 di penalizzazione; ed i biancocelesti erano 22-8 nel 2008-o9 ma i giallorossi avevano una partita da recuperare (poi vinta contro la Sampdoria). Quindi quel +14, in entrambi i casi, era virtualmente un +11. E poi, tanto per confermare il luogo comune che dice "il derby spesso lo vince la squadra sfavorita", fini davvero così: 3-o Lazio il 10 dicembre 2006, con un sinistro da 25 metri di Ledesma all'incrocio, un rigore di Oddo e un'acrobazia di Mutarelli; 1-0 Roma il 16 novembre 2008, con una zuccata di Julio Baptista. Considerando anche gli incontri di ritorno, e assegnando gli attuali 3 punti per vittoria, solo 2 volte la Lazio aveva giocato un derby partendo da un vantaggio superiore al +15. Successe in 2 stagioni particolarissime, nell'anno dell'unica retrocessione in serie B della Roma e in quello del primo scudetto biancoceleste. Quei derby di tanti decenni fa finirono entrambi 2-1 per la Lazio: il 25 febbraio 1951 quando si trovava 19 punti sopra, e vinse grazie ai gol di Sentimenti III e Cecconi prima dell'inutile rete di Bacci; poi il 31 marzo 1974 quando era virtualmente a +17 e rimontò l'autorete di Pulici, nei primi 5 minuti della ripresa, con un gol di D'Amico e un rigore di Chinaglia, che puntò beffardamente un dito contro la Curva Sud. Un'immagine diventata iconica.
