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Catturava uccellini nei boschi a Fortunago, denunciato bracconiere

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FORTUNAGO. Uccelli protetti catturati con le reti e rinchiusi in soffitta: cacciatore-bracconiere denunciato dalla polizia provinciale. Aveva nascosto una quarantina di uccellini appartenenti a specie protette nel sottotetto, dopo averli catturati con le reti nei boschi della frazione Casa Chiappi, nel Comune di Fortunago.

Per questo un uomo sulla settantina, residente nella Bergamasca, è stato denunciato dalla polizia provinciale: le accuse per lui sono di bracconaggio e maltrattamento di animali in quanto le bestiole risultavano in molti casi ferite. Sembra che l’uomo, già noto alle forze dell’ordine, non fosse nuovo a questo genere di attività, anche in concorso con un altro individuo, all’epoca residente in provincia di Brescia.

La polizia ha liberato gli animali con l’aiuto di un veterinario, posto sotto sequestro le reti usate per la cattura e le armi in possesso dell’uomo, che ora rischia la revoca a vita del porto d’armi e una multa molto salata di migliaia di euro. A quanto si è appreso, le forze dell’ordine sospettano che gli animali fossero pronti, come accaduto in varie altre occasioni, ad essere rivenduti sul mercato nero come richiami vivi per cifre che possono arrivare anche a migliaia di euro per un singolo animale. Per la Lega abolizione caccia (Lac), «la punta di un iceberg del business illecito di animali».

Una vicenda per certi versi simile quella scoperta alcuni giorni prima in Lomellina, nel Comune di Mede, nei pressi della frazione Cascina Tortorolo. Anche qui tre persone, residenti in provincia di Brescia, sono state denunciate per maltrattamento di uccelli, alcuni di specie rigorosamente protette. Sono stati trovati circa 50 uccelli, alcuni uccisi, altri vivi e nascosti in varie parti dell’automobile.

Sempre nei giorni scorsi, nei boschi di Fortunago, la polizia provinciale ha scoperto un 30enne della zona che cacciava all’interno di una Zrc (Zona di ripopolamento e cattura), un ambito territoriale delicato, dove è vietato sparare agli animali, ma anche solo passeggiare con un cane. Dai controlli della polizia provinciale, è emerso che il 30enne era un “controllore”, responsabile della stessa bandita; insieme a lui, inoltre, è stato scoperto un complice che, nei pressi della strada asfaltata, segnalava, in contatto radio con l’altro, l’eventuale arrivo delle guardie o la presenza di animali da cacciare. Per questo, entrambi sono stati denunciati e, oltre al sequestro di fucili e alla revoca del porto d’armi, rischiano multe salatissime.




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