Lezioni di minivolley nelle scuole di Cuorgnè, Alessia Forte trasmette passione
Cuorgnè. Una laurea in Storia dell’arte e due figli non sono bastati a mettere in panchina la più grande passione di Alessia Forte: la pallavolo. A dicembre, nella scuola primaria Aldo Peno di Cuorgnè, ha finalmente avviato il suo progetto 1-2-3 Volley.
Originaria di Favria Canavese e allenatrice dell’Alto Canavese Volley, 39 anni, in tenera età è rimasta tanto affascinata da questo sport da farne una ragione di vita.
«In prima battuta sono entrata in campo a fianco dei bambini di prima, seconda e terza elementare per tre lezioni consecutive della durata di un’ora ciascuna», spiega l’allenatrice. Un fischio di inizio tanto atteso da Alessia Forte, che in veste di rappresentante dell’associazione sportiva si è fatta portavoce della disciplina verso gli organi scolastici altocanavesani.
«Nell’ambito del volley, Cuorgnè è una vera punta di diamante – continua Forte –. L’Alto Canavese Volley ha una squadra maschile in serie B, che punta ai playoff per giocarsi la promozione in serie A. E proprio a Cuorgnè ha sede l’associazione sportiva, che si allena e gioca al Palazzetto dello sport cittadino in via Cappa».
Un motivo di orgoglio per il Comune, che è stato il primo tra quelli contattati dall’allenatrice ad aprirle le porte. Ma questo è solo l’inizio. «Riprenderò un secondo ciclo di affiancamenti nelle scuole a partire dal mese di febbraio. Nel frattempo sto lavorando a pieno regime dietro le quinte, contattando tutte le scuole primarie dell’Alto Canavese», dichiara Forte, desiderosa di coinvolgere quanti più bimbi possibili.
L’associazione sportiva punta soprattutto ai bambini delle elementari, in particolare delle classi prime, seconde e terze. Diversamente dalle quarte e dalle quinte, i più piccoli nelle ore di educazione fisica non sono affiancati da istruttori specializzati e spesso a presiedere le ore di educazione motoria sono gli stessi maestri di italiano e matematica. «È necessario che gli insegnanti preposti siano supportati da professionisti con laurea in Scienze motorie o adeguata qualifica in grado di introdurre le primissime regole del minivolley in maniera giocosa e consapevole».
Non a caso il progetto viene promosso dall’associazione sportiva anche come Gioco educando, poiché prevede una sequenza di divertenti attività. È curioso come alcune di esse portino i nomi di animali e oggetti comuni, ricreando una piacevole situazione familiare dove i bimbi si sentono a loro agio e possono sperimentare in totale serenità.
Tra i Giochi di conoscenza e percezione del corpo, troviamo La ragnatela e il piccolo ragno: «Qui i primi incerti movimenti si fanno insieme a me, creando un cerchio e tenendoci tutti per mano. Dopo esserci scaldati, ecco il divertente turno del serpente dove i bimbi legati alla schiena del compagno imparano il trasporto e... la fiducia».
Sfruttando gli accesissimi colori del semaforo, Alessia Forte propone poi i Giochi di conoscenza dello spazio. A seconda dei colori si corre, si cammina o ci si ferma.
Ridendo e ruzzolando arriva il turno dei Giochi per l’apprendimento degli schemi motori di base tra cui il gioco delle automobili. Infine, l’allenatrice chiude il ciclo dei Giochi di collaborazione attiva nel gruppo con un dinamico evergreen che ha cresciuto intere generazioni, il gioco della bandiera.
Negli anni la società sportiva ha sempre promosso il minivolley per mezzo di numerose iniziative nelle scuole. Oggi, però, Alessia Forte è più determinata che mai poiché ha un nobile obiettivo da raggiungere. Non è solo una questione di tradizioni: «Rivolto ai bambini tra i 5 e i 10 anni, il minivolley è uno sport di gruppo completo che apporta enormi benefici. Questa fase della vita è segnata da profondi cambiamenti psicofisici ai quali questo gioco educativo si adegua».
E qui l’allenatrice scende nel dettaglio: «I piccoli giocatori acquisiscono maggior consapevolezza dei propri mezzi, e, agendo sul coordinamento simultaneo dei movimenti, imparano a prendere decisioni rapidamente, stimolando così la propria intelligenza».
Vi è poi un altro importante aspetto che Alessia Forte è determinata a mettere a fuoco: «I bimbi che approcciano il minivolley sono naturalmente trasportati a confrontarsi con altre realtà e a vivere nuove esperienze, accettando le regole di convivenza in un gruppo».
Ispirata dagli insegnamenti del grande allenatore della nazionale femminile italiana Julio Velasco, Forte sostiene che nella pallavolo il singolo giocatore non conta, espellendo definitivamente dal suo campo da gioco il concetto di leader.
Il progetto 1-2-3 Volley si propone dunque come una vera opportunità di inclusione per i piccoli che intendono avvicinarsi ad uno sport semplicemente per divertirsi e, soprattutto, per imparare una lezione di vita comune.