Per Laura Formenti il ’25 inizia alla grande un nuovo show e il premio Paolo Villaggio
Non poteva iniziare meglio l’anno per Laura Formenti, che lunedì a Roma ha ricevuto il primo Premio Stand up Award Paolo Villaggio nell’ambito di Comicittà, la fiera del buonumore per celebrare e amare l'arte della commedia e della comicità, attraverso i linguaggi del cinema, dello spettacolo dal vivo, dell'editoria e del fumetto.
L'iniziativa, nel giorno della Befana, è andata in scena al Palazzo dei Congressi e alla Nuvola dell'Eur dove, ad accompagnare il pubblico ad esplorare questa forma d'arte, sono stati chiamati Ezio Greggio e Mario Sesti che hanno condotto la manifestazione presieduta da Lino Banfi e con super ospiti come Carlo Verdone. A consegnare il riconoscimento all’artista di San Martino Siccomario, i figli del grande attore genovese, Elisabetta e Piero.
«Molto onorata, certo – esordisce Laura –, tanto più al pensiero di aver ricevuto un premio intitolato a un genio della comicità italiana come Paolo Villaggio». Quasi una consacrazione per l’attrice pavese che sabato, a Granarolo, in provincia di Reggio Emilia, inizierà la nuova tournée per presentare lo spettacolo “Io mortah”.
«Un titolo con cui scherzo su un certo linguaggio in voga oggi sui social, anche se in questo nuovo show non parlo solo dei social. In questi mesi mi è capitato sempre più spesso di riflettere sulle generazioni, su cosa significhi, per esempio, essere giovani in una società vecchia come la nostra. Io, a 44 anni, vengo chiamata una giovane comica. Come regola generale non mi piace indugiare troppo sui fatti miei, concentrarmi sul mio ombelico non mi sembra sinceramente una cosa così interessante per il pubblico. Detto questo credo che, sul palco, per stabilire una connessione con il pubblico, ci si debba comunque mettere in gioco».
Come quando, a Comedy Central, la trasmissione di cui lei è una star, ha raccontato, scherzandoci su, di non vedere dall’occhio sinistro.
«Una piccolissima disabilità che non mi ha limitato in alcun modo, i miei genitori non se ne erano neppure accorti. In quello sketch dico che forse non avrei potuto fare il carabiniere o il pilota d’aereo e racconto lo stupore, lo sconcerto, delle persone nell’apprendere un qualcosa che non mi ha mai creato particolari problemi».
Lei segue con molta attenzione i social che le offrono degli spunti spesso esilaranti per i suoi sketch.
«Un sociologo ha recentemente definito gli influencer la nuova nobiltà, io ho scherzato sui follower definendoli i nuovi poveri, proprio per sottolineare questo rapporto di subordinazione, fatto di fascinazione per il lusso, che si instaura tra follower e influencer. Mi sono tuttavia resa conto, e il caso di Chiara Ferragni in questo senso è emblematico, che la reputazione nel mondo dei social è davvero tutto: d’altronde ti permettono di raggiungere facilmente una gran numero di individui, ma proprio questo rapporto diretto, senza intermediari, presenta vantaggi e svantaggi notevoli».