Controlli di vicinato a Gambolò, si cercano volontari
GAMBOLO'
Il Comune lancia l'iniziativa del controllo di vicinato per aumentare la sicurezza del territorio e chiede la collaborazione di cittadini volontari.
AVVISO
Il bando e gli avvisi sono stati pubblicati sul sito istituzionale e sulle pagine Facebook dell'amministrazione comunale. «Se vuoi contribuire attivamente – si legge nel comunicato - scrivi entro il 28 febbraio all'indirizzo mail poliziamunicipale@comune.gambolo.pv.it. Nell’email bisogna indicare i dati anagrafici, la copia del documento di identità, il numero di telefono cellulare- Per maggiori informazioni è possibile contattare anche il numero telefonico 0381/937215». La realizzazione di un gruppo di controllo di vicinato era stato tema anche di una mozione presentata circa un mese fa dalle consigliere della lista di minoranza “Obiettivo Comune” Elena Nai ed Helena Bologna insieme alla consigliera di “Uniti con Siamo Gambolò” Alessandra Zerbi, che avevano caldeggiato il progetto indirizzando al sindaco il documento in cui chiedevano l’istituzione del controllo di vicinato per monitorare meglio contro furti , atti vandalici e «situazioni inerenti anche allo spaccio di sostanze stupefacenti e traffici illeciti».
COME FUNZIONA
Il controllo di vicinato è basato sulla condivisione tra vicini di informazioni su movimenti di persone ed automobili sospette o di situazioni poco limpide attraverso l’ormai diffusa applicazione “whats up” di cellulari e smartphone.
Solitamente un gruppo di cittadini residenti in diverse aree del Comune , che aderiscono all’iniziativa, sono collegati tra loro con cellulari e smartphone in una chat della quale fanno parte anche il responsabile della polizia municipale e il sindaco.
«In realtà – spiega il primo cittadino di Gambolò, Antonio Costastino – era un progetto a cui avevamo già pensato, in quanto la nostra polizia locale collabora con quella di Tromello, dove il controllo di vicinato è una realtà già operativa da diverso tempo. Confidiamo quindi nell'adesione dei cittadini per poi iniziare con un buon numero di volontari questa esperienza importante per la prevenzione dei reati». —
Mauro Depaoli