Ramy, tracce di cancellazione di un video sul telefono di un testimone: “C’è un frame”. E subito dopo ricerche online per recuperarlo
Il testimone che sostiene di aver ripreso con il cellulare le fasi finali dell’inseguimento dei carabinieri e dell’incidente in cui, a Milano, ha perso la vita Ramy Elgaml non ha mentito: il video sarebbe esistito ma è stato cancellato e non si riuscirebbe a recuperare. È la conclusione della consulenza firmata dal tecnico informatico Marco Tinti incaricato dai pm Marco Cirigliano e Giancarla Serafini di confermare o meno l’esistenza delle immagini che, a dire del teste, è stato costretto a cancellare su invito dei militari.
Del video di un minuto e dieci secondi sarebbe ‘rimasto’ un solo frame che, a quanto si apprende, mostrerebbe le luci della gazzella dei carabinieri che arriva sul luogo dell’incidente, tra via Ripamonti e via Quaranta, la sera del 24 novembre scorso. Secondo la consulenza, la fotocamera del telefono del testimone risulta in funzione dalle ore 4.03.22 fino alle 4.04.31. Poco dopo, alle ore 4.49, dallo stesso dispositivo risultano delle ricerche online sull’argomento ‘Come recuperare i file cancellati dal cestino’. Per le presunte pressioni due carabinieri sono indagati per frode processuale e depistaggio.
“La moto e la macchina dei carabinieri andavano velocissimi, sulla moto c’erano due ragazzi che hanno frenato di botto per svoltare a sinistra: i carabinieri – aveva raccontato il testimone – non hanno fatto in tempo a frenare, ho sentito lo stridere delle gomme della pattuglia sulle rotaie del tram e poi il botto della pattuglia contro lo scooter. Lo scooter svoltando a sinistra è stato preso dalla macchina dei carabinieri che hanno perso il controllo, urtando contro lo scooter e poi contro il semaforo”. In sostanza – a suo avviso – i carabinieri “hanno provato a frenare ma la macchina ha perso aderenza sui binari, lo scooter si è sbalzato, la macchina ha preso il palo del semaforo e Ramy, poverino, era tra il palo del semaforo e la macchina”.
Quindi aveva spiegato: “Quando hanno visto che stavo filmando, erano due pattuglie, due carabinieri in divisa, non so se della prima o seconda macchina, sono venuti vicino a me e mi hanno fatto una foto al documento e mi hanno detto ‘cancella immediatamente il video, adesso che hai fatto il video ti becchi anche una denuncia”. Oltre ai due carabinieri, c’è un terzo militare dell’Arma indagato, con l’accusa di omicidio stradale. Si tratta del vicebrigadiere che era alla guida della macchina. Come lui, con la stessa ipotesi di reato, è indagato anche Fares Bouzidi, l’amico della vittima che guidava lo scooter.
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