“Vivo sulle navi da crociera da 25 anni, lavoro cinque ore al giorno e spendo 100mila dollari l’anno per i viaggi in nave”: la scelta di vita di Mario Salcedo
Mario Salcedo ha una vita fuori dall’ordinario. L’uomo, infatti, ha vissuto sulle navi da crociera negli ultimi 25 anni. Un scelta precisa che prevede anche un dispendio economico non indifferente: 101mila dollari investiti in viaggi su nave da crociera. E non è tutto. Salcedo, che è un uomo d’affari, lavora in smart e in collegamento streaming per sole cinque ore al giorno, poi si dedica ai servizi che la nave gli offre.
Ma c’è anche il rovescio della medaglia e questo riguarda soprattuto la salute. “Ho perso le gambe sulla terraferma. – ha affermato Salcedo a Conde Nast Traveler -. Barcollo così tanto che non riesco a camminare in linea retta. Sono così abituato a stare sulle navi che mi sento più a mio agio che sulla terraferma”.
Il grande amore e la passione per questa tipologia di viaggi risale alla prima crociera nel 1997. Poi tutto è cambiato. “Niente poteva allontanarmi da loro, perché vengo trattato come un re. Tutti i capitani mi conoscono“, ha ribadito Salcedo che è tornato sulla terraferma solo per un breve periodo di 15 mesi, a causa della pandemia di Coronavirus nel 2020. Poi via a bordo di nuovi viaggi sulle onde del mare, tanto da aver tagliato il nastro del viaggio numero 1000 con la Royal Caribbean
Elaine Warren, fondatrice e CEO della Family Cruise Companion, ha parlato al Daily Mail di Salcedo che ha “perso” le sue gambe. Una condizione nota come sindrome di Mal de débarquement (“dolore allo sbarco”). “Trascorrere del tempo prolungato su una nave da crociera sembra un sogno per molte famiglie. – ha affermato la Warren – La comodità, l’intrattenimento e la natura all-inclusive dell’esperienza la rendono un’idea allettante. Ma quando si passa da una mentalità da vacanza a una vita vera e propria in mare, accadono molte cose inaspettate, soprattutto al corpo”.
E ancora: “Ho trascorso anni ad aiutare le famiglie a pianificare le vacanze in crociera e, mentre i viaggi di breve durata sono una cosa, restare a bordo a lungo termine è un’esperienza completamente diversa. Il primo adattamento è il movimento costante. Il corpo si adatta al movimento della nave nel tempo, ma questo non significa sempre in senso positivo”.
Questo perché molti “crocieristi a lungo termine scoprono di sviluppare le ‘gambe da mare’, ovvero si abituano così tanto alla leggera oscillazione della nave che camminare sulla terraferma sembra strano. Ho parlato con persone che hanno vissuto in mare per mesi e mi hanno detto che tornare sulla terraferma può essere disorientante, quasi come se la terra stessa si muovesse”. Proprio come il signor Mario Salcedo.
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