Accesso limitato al Colle del Nivolet, 300 veicoli al giorno con carta d’ingresso
CERESOLE REALE. Trecento accessi al giorno durante la stagione estiva, una navetta o altri mezzi ibridi ed elettrici di supporto, una sbarra che si solleva con il codice della Carta dei servizi acquistabile online e nel Parco che finanzierà manutenzioni e altre attività importanti per la coesistenza di uomo e natura: è questa la proposta avanzata dal Parco nazionale del Gran Paradiso per un progetto di regolamentazione degli accessi veicolari al Colle del Nivolet.
Le cause
La proposta arriva dopo un’estate di stop del progetto iniziato vent’anni fa A piedi tra le nuvole, che prevedeva la chiusura del tratto di strada dal Serrù al Nivolet per le otto domeniche di luglio e agosto dalle 9 alle 18, e la crescita del fenomeno dell’overtourism nelle località montane, nello specifico Ceresole Reale nel versante piemontese e Valsavarenche in quello valdostano. A causa della crescita indisturbata di questo fenomeno si erano anche registrati momenti di tensione, dai litigi tra turisti nei parcheggi fino al caso ben più grave di un autista della navetta, messa a disposizione dal Parco per garantire l’accesso al Colle del Nivolet in maniera più sostenibile rispetto ad automobili e motociclette, da parte di un automobilista che proprio da lì proveniva. Questi episodi, che hanno portato anche alla sospensione ad agosto della navetta, gestita da un operatore privato, hanno mostrato la necessità di una regolamentazione ben ponderata e già la scorsa estate si era arrivati a parlare, dal Parco a Città metropolitana, della possibilità di istituire un pedaggio per accedere all’area protetta del Nivolet.
Il funzionamento
È così che il presidente del Parco nazionale del Gran Paradiso Mauro Durbano conferma la proposta rivolta a Città metropolitana, alla Regione autonoma Valle d’Aosta e ai Comuni di Ceresole Reale e Valsavarenche: «La regolamentazione che abbiamo proposto prevede un accesso massimo a 300 veicoli ogni giorno per il periodo estivo, non soltanto nel fine settimana. La nostra proposta arriva dopo un attento confronto tra i dati raccolti in oltre 20 anni di A piedi tra le nuvole e la scorsa estate, in cui la sospensione della precedente regolamentazione ha permesso un’analisi dettagliata dei passaggi e delle preferenze delle utenze. I dati hanno dimostrato che gli accessi con e senza regolamentazione del traffico non si distanziano di molto, mentre con un sistema di blocco a 300 auto, quindi non un pedaggio vero e proprio, ma un accesso regolamentato all’area protetta attraverso l’acquisto di una Carta dei servizi, l’impatto sull’ambiente si ridurrebbe. Con l’acquisto di questo strumento si darebbe anche un contributo significativo al Parco, che non prevede un biglietto di ingresso: finanzierebbe diverse attività, dalla manutenzione di strade e servizi igienici a disposizione dei turisti fino a progetti di educazione ambientale».
Diminuire l’impatto sull’ambiente
L’obiettivo principale è arrivare progressivamente alla massima riduzione possibile del numero di auto nell’area del Colle, prevedendo anche, come nel 2024, giornate di chiusure a tema, come quelle dedicate al fitwalking o al ciclismo, in cui si è registrata una drastica diminuzione dell’impatto dell’uomo sulla natura. Il periodo di applicazione proposto va dal 1° giugno al 30 settembre e l’accesso contingentato prevederebbe anche un servizio di trasporto sostitutivo.
A regolare l’accesso una sbarra nei pressi della località del Serrù: «I 7 chilometri finali della sp 50 sono quelli al centro della regolamentazione – spiega ancora il presidente Durbano –. La proposta del Parco prevede la presenza di un sistema automatico, ancora in via di definizione. La Carta dei servizi, che si potrà acquistare online e in località Serrù prima dell’accesso, permetterà il passaggio attraverso un totem. Raggiunto il numero prefissato di accessi, l’accesso alla strada con veicoli a motore sarà vietato e la chiusura della sbarra avverrà automaticamente».
I dati analizzati
Il numero degli accessi consentiti deriva da un attento monitoraggio, che racconta un valore di circa 3.700 transiti giornalieri in salita e in discesa e la necessità di una regolamentazione fissa per tutti i giorni della stagione estiva. Viste le variazioni tra i giorni, si è scelto di considerare il livello di mediana di 312 transiti e da qui deriva il numero massimo di veicoli a cui sarà consentito il transito, pari a 300 veicoli al giorno. Secondo i dati del Parco si arriverebbe a una riduzione stagionale dei transiti stimata a circa il 65%, cioè 13mila passaggi in meno. L’obiettivo è avviare la nuova regolamentazione per l’estate 2025: «La nostra proposta c’è, ora attendiamo fiduciosi la risposta degli altri enti», conclude Durbano.