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Il Tar dà ragione alla Figc: “Nessun abuso nell’organizzazione dei tornei giovanili”. Annullata la multa dell’Antitrust

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Multa annullata e tesi accusatoria smontata. Dal Tar del Lazio arriva una vittoria su tutti i fronti per la Figc. Lo scorso primo luglio l’Antitrust aveva sanzionato la Federazione italiana giuoco calcio con una multa da oltre 4 milioni di euro per aver abusato della propria posizione dominante nel mercato dell’organizzazione dei tornei di calcio giovanili a carattere agonistico. Il Tar invece ha dato ragione alla Figc, ribaltando la tesi dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato.

Secondo l’Antitrust, la Figc ha escluso gli Enti di Promozione Sportiva e limitato la loro attività nel settore delle competizioni amatoriali. Innanzitutto attraverso la mancata stipula, da parte della Figc, delle convenzioni richieste dal Regolamento Eps del Coni (2014) per lo svolgimento dell’attività agonistica. Ma anche usando in modo strumentale il proprio potere regolatorio, considerando come agonistica l’attività amatoriale svolta dagli Enti di Promozione Sportiva con calciatori compresi tra i 12 e i 17 anni. Inoltre, sempre stando agli accertamenti dell’Antitrust, la Figc ha imposto anche per gli atleti fino ai 12 anni il convenzionamento tra la Federazione e gli Eps e la pre-autorizzazione dell’evento.

Il Tar, si legge invece in un comunicato della Figc, ha aderito alla ricostruzione normativa e interpretativa della Federazione, relativamente alla definizione di attività agonistica e in particolare all’individuazione dell’età dei 12 anni. “Siamo molto soddisfatti – ha dichiarato il presidente Gabriele Gravina – perché è stata riconosciuta la correttezza dell’agire della Figc, che si è sempre ispirata al rispetto della tutela della salute dei bambini, della legge e dei regolamenti del Coni. Davanti al giudice terzo, abbiamo dimostrato nel merito come l’istruttoria dell’Antitrust sia stata influenzata da dichiarazioni fuorvianti e si sia basata su un ragionamento giuridico errato”.

Nella motivazione depositata questa mattina si legge: “Assume importanza il legame tra l’agonismo e l’obbligo di possedere apposite certificazioni sanitarie (…). Il Ministero della Salute ha, quindi, conseguenzialmente approvato le tabelle per l’età minima di accesso all’attività sportiva agonistica che il Coni ha predisposto sulla base delle determinazioni a livello federale, in accordo con la Federazione Medico Sportiva Italiana; nella specie, per il calcio è prevista l’età di 12 anni. In considerazione della risalenza di tale dato, non è, quindi, fondatamente sostenibile che la ricorrente abbia intenzionalmente dilatato l’area anagrafica per comprimere le prerogative degli Eps”.

Per il Tar, inoltre, la Figc non ha utilizzato strumenti sanzionatori come i deferimenti per scoraggiare i tesserati a svolgere attività con gli Enti di Promozione Sportiva: “Fin troppo evidente che la tesi degli EPS e, soprattutto, la condivisione sostanziale di AGCM di tale teorema non tengono conto che l’art. 45, comma 2 del Codice di Giustizia Sportiva prevede che ‘gli organi del sistema della giustizia sportiva agiscono nel rispetto dei principi di piena indipendenza, autonomia e terzietà’”.

L'articolo Il Tar dà ragione alla Figc: “Nessun abuso nell’organizzazione dei tornei giovanili”. Annullata la multa dell’Antitrust proviene da Il Fatto Quotidiano.




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