Hugh Grant: “Il ruolo del buono può essere noioso, ho deciso di essere anche io un cattivo. È incredibile quanto gli assassini più sadici sembrino equilibrati”

“Il ruolo del buono può essere noioso”. Ecco servito Hugh Grant in versione cattivo. Il celebre attore britannico vestirà i panni di sinistro signor qualunque in Heretic, film in uscita il 20 febbraio prossimo. In una chiacchierata con il settimanale Sette, il 64enne interprete di Quattro matrimoni e un funerale ha raccontato come si è avvicinato al personaggio del signor Reed. Un tale che apre la porta a due giovani missionarie mormone che si presentano a casa sua per cercare di convertirlo.

Occhialoni bordati di grigio, capelli pettinati all’indietro, maglione a losanghe, Grant ha spiegato che “un cattivo non può essere solo cattivo, sarebbe troppo scontato, noioso. Così ho pensato al signor Reed un po’ come a uno di quei professori universitari che ti fanno un sacco di domande trabocchetto cercando di risultarti simpatici. Ognuno ha un momento di rottura, una ferita, una piaga. Per il signor Reed ho pensato potesse essere la solitudine. Gli abiti di scena aiutano, e anche gli oggetti. Come gli occhiali… ne metti un paio ed è lui, hai trovato il personaggio”.

Per prepararsi al personaggio l’attore britannico ha letto molte biografie di criminali: “È incredibile quanto gli assassini più sadici siano sempre riusciti a sembrare persone equilibrate, razionali e anche affascinanti. Come l’americano Ted Bundy, ad esempio, che anche dopo essere stato smascherato continuò a ricevere centinaia di lettere da donne che lo adoravano e che andavano a trovarlo in carcere. Incredibile”. Hugh Grant tornerà a breve anche nel nuovo capitolo della saga di Bridget Jones (Bridget Jones – Un amore di ragazzo), nei panni di Daniel Cleaver.

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