Sci di fondo: si alza il sipario sui Mondiali di Trondheim. Norvegia per fare incetta di medaglie, l’Italia punta su Pellegrino
Da domani si farà sul serio con i Mondiali di sci di fondo al via in quel di Trondheim. Per la sesta volta la Norvegia ospita la rassegna iridata, dopo i precedenti di Oslo nel 1930, 1966, 1982 e 2011 e di Trondheim nel 1997). Si andrà avanti fino a domenica 9 marzo, con una conclusione in formato 50 km che avrà il sapore della storia. Va detto che, in realtà, il prodromo è quello odierno della 7,5 km di qualificazione per la 10 km, riservata ai Paesi di minor spicco (c’è anche un sammarinese, Simon Sancet).
Sarà una rassegna iridata inevitabilmente decisa da una domanda: quante medaglie d’oro andranno in casa di Norvegia? Secondo il Paese di casa, il più possibile, e potenzialmente anche tutte al maschile. Il tutto di fronte a dati di vendita di biglietti che hanno fatto registrare oltre 220.000 tagliandi staccati, tre sessioni esaurite, una quarta vicina. Certo, c’è stato anche qualche problema di piste eccessivamente ghiacciate, fatto che ha portato a eliminare qualche allenamento qui e là.
Lo squadrone norvegese ha dei nomi che lasciano capire le intenzioni: al maschile Klaebo, Krueger, Golberg, Amundsen, Nyenget, Ree, Valnes, Even Northug e al femminile le Weng, Slind, Skistad e soprattutto il grande enigma di Therese Johaug, che ha ancora chance di andare non forte come alcuni anni fa, ma senz’altro di lottare per alcune vittorie. Di sfide, però, al femminile ce ne sono tante: quelle con le svedesi presenti in massa (da Linn Svahn e Sundling in giù), ma non solo. E, al maschile, la principale incognita rimane Iivo Niskanen in quota Finlandia nelle gare distance.
E l’Italia? Gli azzurri si presentano con, in campo maschile, Elia Barp, Martino Carollo, Simone Daprà, Francesco De Fabiani, Davide Graz. Dietmar Noeckler, Federico Pellegrino, Giovanni Ticcò, Paolo Ventura, con Michael Hellweger che ha lasciato la Norvegia per un problema di salute. In campo femminile, invece, ci sono Federica Cassol, Anna Comarella, Martina Di Centa, Caterina Ganz, Maria Gismondi, Nadine Laurent.
Chiaramente, le maggiori speranze risiedono in Pellegrino, con particolare riferimento alla sprint a tecnica libera, in cui ha tutti i numeri per conquistare una medaglia. E, perché no, anche la team sprint può essere di quelle occasioni importanti per prendersi un qualche tipo di alloro. Segnali sono attesi anche da Barp e Graz in particolare, mentre al femminile è Cassol il nome da seguire maggiormente in particolare in quota sprint, dove quest’anno ha iniziato a entrare stabilmente nelle migliori 30. In sostanza, la speranza è di avere più dell’argento di Pellegrino e De Fabiani ottenuto nella team sprint di Planica del 2023.