Per entrare in Inghilterrra, da aprile, servirà un nuovo visto (a pagamento)
Dal 5 marzo, gli italiani, i cittadini sanmarinesi e gli altri cittadini europei possono richiedere la nuova Electronic Travel Authorization (ETA) che diverrà requisito indispensabile per recarsi nel Regno Unito dal prossimo 2 aprile. Sarà associata al, proprio passaporto, avrà validità per due anni e un costo iniziale di 10 sterline (circa 12 euro), ma in futuro salirà a 16. Non è un visto, come spiegano all’Ambasciata Britannica in Italia, ma un permesso di viaggio in formato digitale “in linea con l’approccio adottato da molti altri Paesi per la sicurezza delle frontiere, tra cui gli Stati Uniti e l’Australia ed ha l’obiettivo di contribuire a prevenire l’arrivo di soggetti che rappresentano una minaccia per il Regno Unito”. La richiesta dovrebbe (il condizionale è d’obbligo,vedremo tra un paio di settimane il riscontro dei primi utenti ) essere piuttosto semplice. Le domande possono venir presentate scaricando l’applicazione da Google Play o Apple App Store oppure si può fare richiesta sul sito GOV.UK (apply online). Sempre l’Ambasciata assicura che, con l’applicazione, la maggior parte dei richiedenti otterrà una risposta automatica in pochi minuti e quindi sarà ancora possibile organizzare dei viaggi con poco preavviso. Al momento è prevista l’esenzione temporanea dall’obbligo di richiesta per chi transita soltanto, nel Regno Unito. Non c’è invece ancora una prassi reciproca da parte degli Stati Europei nei confronti dei cittadini britannici che vi si recano. E mentre il governo inglese da una parte mette un ulteriore paletto all’ingresso nel Paese, dall’altra inizia a considerare l’ipotesi di un piano di mobilità giovanile da presentare a Bruxelles. Escluso fino a questo momento, poiché erroneamente scambiato per un ritorno alla libera circolazione delle persone e quindi equiparato ad un tradimento della Brexit, l’esecutivo di Keir Starmer sembra ora pronto a rompere la fase di stallo e fare un passo avanti in attesa del meeting con i negoziatori europei, previsto a Londra il prossimo 19 maggio. In base al piano pensato dai britannici, decine di migliaia di giovani under 30 dovrebbero essere in grado di venire a vivere,lavorando o studiando, nel Regno per due anni, con la possibilità di estendere questo periodo per un ulteriore anno. Secondo indiscrezioni raccolte dai media, la proposta per ora non ha riscosso l’entusiasmo di Bruxelles, ma fino a maggio c’è il tempo per migliorarla. E soprattutto, è nell’interesse di Starmer rientrare in Europa nell’era post Brexit, seppure dalla porta di servizio….