Giornata nazionale della Legalità, “Papere contro la mafia”: il libro per spiegare ai più piccoli la storia e il lavoro di Giovanni Falcone
Papere contro la mafia. Una storia di Giovanni Falcone di Angelo Ruta
Editore Le Rane interlinea
Età di lettura: da 8 anni
Come raccontare ai bambini la lotta alla mafia? Un libro è uno strumento indispensabile per spiegare ai bambini determinati concetti come la legalità, la lotta alla mafia, specialmente se si racconta la storia di un uomo “comune” che ha lottato per debellare questo grande buco nero, come il magistrato siciliano Giovanni Falcone, il cui anniversario della sua morte ricorre il 23 maggio. Il 23 maggio 1992, nell’attentato impresso nella memoria di tutti denominato la “strage di Capaci”, persero la vita i magistrati Giovanni Falcone e Francesca Morvillo, insieme a tre agenti della scorta. Da allora, il 23 maggio di ogni anno si celebra la ricorrenza nazionale del Giorno della Legalità, volta a commemorare le vittime di tutte le mafie e, in particolare, delle stragi del 1992.
Come spiegare ai bambini la figura del magistrato Giovanni Falcone? Antonio Ferrara, autore eccelso di molti testi per bambini e ragazzi, ha pensato bene di raccontare, con ironia, la figura di Giovanni Falcone, il magistrato italiano più conosciuto al mondo, per il metodo delle sue indagini e per la capacità nel suo operato. Una storia raccontata in prima persona per aiutare il giovane lettore ad immergersi nel personaggio; in questa finta autobiografia che descrive la figura di un uomo di grande ironia e autoironia, con una grande missione, diventando poi, un uomo di pace. Il libro racconta brevi episodi della sua vita, attraverso la sua passione: la collezione di piccole papere. Papere esposte a casa o sulla scrivania dell’ufficio, definito “bunkerino”, dove lavorava insieme con Paolo Borsellino, grande magistrato, ma ancor prima amico sin dai tempi dell’oratorio. Parlare di Falcone e di Borsellino è raccontare prima di tutto ai bambini l’importante lavoro svolto dei due giudici con il maxiprocesso che ha condannato 350 mafiosi e ha scoperto il sistema di Cosa Nostra.
Ma perchè Giovanni Falcone collezionava papere? un breve spoiler tra le pagine del libro: «Le collezionavo per ricordarmi di non commettere errori, di non fare più “papere”, appunto, come quella volta all’inizio della mia carriera, quand’ero ancora poco più di un ragazzo». Il libro edito da Le Rane Interlinea ha vinto la sezione narrativa dell’XXV edizione del “Premio Nazionale Un Libro per l’Ambiente”, un progetto di Legambiente che valorizza opera attinenti a diverse aree tematiche tra cui l’educazione alla legalità. Un viaggio con l’autore per spiegare ai bambini il tema della legalità.
Che cos’è la legalità e come spiegarla ai bambini?- La legalità è la lealtà dei cittadini, la lealtà di ciascuno nei confronti di tutti gli altri. Nei Paesi democratici le regole, le leggi servono a tutelare i deboli, a fare in modo che i più forti e i prepotenti non prevalgano.
Da che età bisogna parlare di legalità ai bambini?- Da subito, da piccolissimi, poiché la parola infanzia ha un’inquietante etimologia, ossia che non ha voce. I bambini, dunque, solo da adulti avranno diritto di parola? Naturalmente no, i bambini non sono inizi di persone, sono persone a tutti gli effetti, con pieni diritti. Educare i bambini – anche attraverso i libri per ragazzi – significa addestrarli alla legalità, ossia all’empatia, che altro non è che compassione e autocontrollo.
Che consiglio daresti ai genitori che vogliono insegnare l’operato di Falcone e aggiungo anche di Borsellino, ai propri figli?- Raccontare Falcone (e Borsellino) bambino, e poi il suo animo ludico da adulto. Insomma farei leva (come in fondo ho fatto io partendo dalla collezione di papere, su suggerimento dell’editore) su aspetti umanissimi e quasi puerili del grande magistrato per provare a incuriosire e ad appassionare un bambino. Insisterei sull’infanzia di Falcone, sul suo giocare a calcio, da piccolo, con coloro che poi diventeranno, da adulti, suoi acerrimi nemici. Insisterei dunque sull’importanza delle scelte consapevoli, sull’importanza di orientare il proprio destino, anziché subirlo.
Hai presentato questo libro in molte scuole, qual è stata la risposta dei bambini/ragazzi?- La risposta è sempre stata entusiasta e per me entusiasmante, poiché i bambini hanno un’innata sete di giustizia e, da esseri ancora oggettivamente bisognosi di protezione, colgono immediatamente l’ingiustizia, la prevaricazione. E si indignano per questo.
Perché “viaggiare con “Papere contro la mafia. Una storia di Giovanni Falcone”?- Perché “Ai bambini si può e si deve parlare di ogni argomento, anche il più scabroso”, diceva Rodari, che però poi aggiungeva: “E’ solo questione di tono”. Ecco, per uno scrittore il tono è tutto, è il linguaggio, è lo stile.
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