Napoli, Gutierrez: “Un onore lavorare con Conte”
apoli, 3 ottobre 2025 – Per buona parte dell’estate il Napoli ha inseguito la coppia di terzini spagnoli per rinforzare e ringiovanire le proprie fasce: Juanlu Sanchez per la corsia destra e Miguel Gutierrez per quella mancina. Alla fine, per il primo caso, dopo un lungo tiro e molla l’accordo con il Siviglia non è mai stato trovato, mentre per il secondo la fumata è stata bianca con il Girona (anche affrontato dagli azzurri in un’amichevole). Il colpo, nel contesto di un mercato dai nomi roboanti e complici lo status in estate di infortunato del giocatore e il mancato acquisto del ben più noto e intrigante Juanlu, è stato leggermente in sordina, ma oggi Gutierrez sta cominciando davvero a prendersi il Napoli, come affermato ai microfoni di Radio Crc.
Una chiacchierata davanti ai microfoni, quella del classe 2001, atta a conoscere anche un laterale che a sinistra sa fare tutto: si parte dal suo primo approccio con la nuova realtà. “Sono molto contento per questo inizio: la squadra, il tifo e tutta la città mi hanno accolto molto bene e ho molta voglia di giocare e di vivere questa avventura”. Si passa poi all’esordio di San Siro, complicato per la squadra, uscita sconfitta contro il Milan ma anche e soprattutto per Gutierrez, tra i peggiori del primo tempo: nonostante tutto, tra collettivo e personale, lo spagnolo prova a vedere il bicchiere mezzo pieno. “Era molto tempo che non giocavo una partita, erano passati cinque mesi: ho trascorso un mese qui ed è stato un periodo molto duro di allenamento, ma penso che alla fine abbia dato i suoi frutti. Mentalmente ero concentrato e pronto e fisicamente mi ero preparato bene: è stato un buon debutto, anche se mi dispiace per il risultato. Per essere stata la mia prima partita dopo tanti mesi e penso sia stata positiva, soprattutto per aver giocato 90′ senza alcun tipo di fastidio”.
La musica è cambiata contro lo Sporting e non solo perché è entrata in scena, per Gutierrez e per tutto il Napoli, la nota melodia della Champions League: altra prestazione del terzino e altro risultato per gli azzurri, vittoriosi 2-1. “Il giorno della partita di Champions League ho visto le persone, lo stadio ed ho capito come si vive qui un giorno di questa competizione. La verità è che è incredibile, è un qualcosa che non ho mai visto prima. La partita è stata impegnativa contro una grande rivale: abbiamo svolto una partita di personalità da parte di tutta la squadra. Sono contento per i tre punti: lo Sporting è una squadra con giocatori di grande qualità, ma noi siamo stati molto bravi. Abbiamo lavorato come una vera squadra, tutti insieme: questa è la chiave per raggiungere i risultati”.
Dal campo si passa poi allo spogliatoio, luogo dove notoriamente si costruisce una bella fetta delle fortune di una squadra: specialmente della squadra campione d’Italia che ha voglia di riconfermarsi e magari di scrivere pagine importanti anche a livello internazionale. “Lo spogliatoio è spettacolare, le persone qui mi hanno accolto fin da subito. E’ come una famiglia e questo è molto importante per un giocatore che arriva da fuori”. Da oltre un anno a questa parte all’ombra del Vesuvio tutto viene retto da Antonio Conte, un allenatore vincente ma anche estremamente esigente: tesi confermata dallo stesso Gutierrez nonostante le poche settimane di lavoro piene nel quartier generale di Castel Volturno. “Lavorare con Conte ed il suo staff è un privilegio per me: hanno vinto tanto. E’ una grande sfida per me: questo allenatore può aiutarmi a migliorare molto sugli aspetti tecnici e tattici”. Non tutti conoscono un giocatore ancora giovane, anagraficamente e ancora di più dal punto di vista della militanza nel calcio di alto livello: Gutierrez si presenta così.
“Sono un giocatore a cui piace molto il gioco offensivo, sono dinamico. Mi piace giocare all’interno del campo, ma anche all’esterno: mi adatto molto alle situazioni e a ciò che mi chiede il mister di fare. Penso che sarà impegnativo lavorare qui, perché sono in una squadra di alto livello, ma ho una grande sfida davanti a me e sono pronto a crescere”. Insomma, lo spagnolo non è il classico laterale, alto o basso, che agisce solo parallelamente alla linea laterale: Gutierrez non disdegna qualche sortita dentro al campo, come emerso anche già dai primi 171′ disputati con la maglia azzurra. “Lo facevo già al Girona e per ben 3 anni. Non è niente di nuovo per me, mi piace farlo. Spero anche di fare qualche gol, ma la cosa più importante per me è aiutare la squadra ed essere a disposizione di tutti”.
La chiacchierata del classe 2001 a Radio Crc si chiude come di consueto con domande a sfondo personale, tra la musica preferita e il primo approccio con il capoluogo campano. “Per la musica dipende dal momento della giornata. Prima di una partita ascolto musica più intensa, ritmata e che possa darmi la carica giusta. Se invece sono a casa a rilassarmi, metto musica più tranquilla. Quanto alla città – continua Gutierrez – mi trovo molto bene qui a Napoli. I primi giorni sono stati un po’ difficili, perché è la mia prima esperienza fuori dalla Spagna. Ma le persone qui sono molto affettuose, non mi manca nulla e penso che sia molto importante. Non ho mai visto un posto dove si vive il calcio in questo modo: le persone qui vivono per questo sport. Questo aspetto mi motiva molto”.
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