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Февраль
2018

Centrifuga Inter: Icardi ko e Suning non spende

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La centrifuga Inter torna a girare all'impazzata. Basta una crisi di risultati, per rimettere in discussione tutto. E quando gira male, gira proprio male. Non è mai stata dimostrata fino in fondo, ma quando la testa non è libera, ne risente il fisico. Prendete Mauro Icardi. Lunedì sera verga un messaggio social criptico: «Poter dire addio è crescere». Bufera mediatica, le voci sul Real Madrid che diventano realistiche e trentasei ore dopo, cioè ieri, si fa male in allenamento: elongazione alla coscia destra, niente Crotone. Non solo: sempre ieri l'attaccante argentino su Instagram ha smesso di seguire Wanda Nara. Alimentando così anche le voci di un rapporto con la moglie che attraversa un momento difficile.Chi ama i «retropensieri» potrebbe anche ipotizzare un infortunio «strano» perché Mauro è in fibrillazione: dallo sfogo sugli allenamenti poco impegnati dei compagni al suo futuro. Per la prima volta le strade di Icardi e dell'Inter possono separarsi davvero. Il club prenderebbe in considerazione la cessione, anche se di fronte al pagamento della clausola da 110 milioni di euro, potrebbe solo prenderne atto.Sono le prospettive a indurre il capitano a riflettere sulla possibilità di cambiare aria. Perché da Suning i segnali non vanno certo nella direzione degli investimenti. E i tifosi l'hanno capito. Lo conferma la rabbia vomitata sul profilo Instagram di Steven Zhang, il figlio del patron di Suning. E dopo i messaggi più o meno diplomatici (vedi lo sfogo post Fiorentina) di Luciano Spalletti, deluso, dopo le promesse non mantenute l'estate scorsa e il mercato invernale, anche il capitano nutrirebbe dubbi sulla possibilità di un'Inter sempre più competitiva. Suning deve uscire allo scoperto, far vedere le carte, o quantomeno spiegare le intenzioni. Se provi a vendere Pinamonti al Sassuolo per 5 milioni più bonus (ma il giocatore ha rifiutato) e non dai il via libera al prestito oneroso di Javier Pastore per sette milioni al Psg, qualche domanda sorge spontanea. Che ci sia qualcosa che non torna è evidente. Al netto del governo cinese e del financial fair play, non sembra proprio che «Inter is coming», come recita il mantra. L'ultimo giorno di mercato dice tutto: dalla Cina hanno ribadito mercato autofinanziato e così l'agente di Pastore torna a Parigi mentre Brozovic (che Icardi non segue su Instragram...) non va al Siviglia.Non solo l'Inter, è il mercato italiano (niente Politano per il Napoli) a non fare scintille. Per quelle c'è l'Inghilterra: Aubameyang va all'Arsenal per 65 milioni, Giroud al Chelsea per venti, mentre prima si erano scatenati i due Manchester: il City con Laporte, altro difensore da 65 milioni dopo Van Dijk (a 75); l'United con Sanchez (40 milioni). Senza dimenticare Coutinho al Barça per 160 milioni. Basta poco per capire dove girano i soldi.



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