Trump telefona a Putin: "Superiamo i problemi"

Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha chiamato il presidente russo, Vladimir Putin, per congratularsi delle rielezione e per discutere dei problemi che in questi mesi stanno dividendo in maniera sempre maggiore la politica di Russia e Stati Uniti. Sul tavolo i dossier più importanti che interessano Mosca e Washington: Corea del Nord, Ucraina e Siria in primis, ma anche la corsa agli armamenti.Secondo le ultime indiscrezioni, i due presidenti hanno anche parlato di un possibile incontro nel prossimo futuro. Una notizia importante, visto che negli ultimi giorni il presidente russo è stato al centro di una feroce ondata di attacchi da parte di tutte le potenze occidentali a causa dell'affaire Skripal. L'ex agente russo avvelenato con il gas nervino è divenuto il centro di una crisi internazionale senza precedenti, con il Regno Unito che ha espulso i membri del corpo diplomatico russo da Londra.Secondo quanto riportato dalle agenzie, i due presidenti hanno discusso anche di corsa agli armamenti. Putin, fresco di rielezione alla guida del Cremlino, ha chiesto al suo omologo a stelle e strisce di fermare la corsa agli armamenti. Un segnale importante che indica la volontà di aprire un canale di dialogo quando sembrava che fosse quasi impossibile.La telefonata è particolarmente importante. La Casa Bianca in un primo tempo aveva escluso che vi fosse in programma una telefonata di congratulazioni del presidente americano nei confronti di Putin. Ma questa scelta di Trump, tipica del suo eclettismo, dimostra che vi fosse interesse a Washington a stemperare i toni. E si cerca di ripristinare un dialogo diretto fra i leader per tentare di sedare i rischi di un'escalation sui vari fronti in cui è coinvolta la sfida fra i due Stati.Trump e Putin hanno un rapporto complesso. A tratti difficile. Ma è sempre apparso molto sincero. L'idea è che vi siano forze, soprattutto nello Stato profondo americano, che contrastino la volontà della presidenza di giungere a un dialogo. I falchi, soprattutto nel Pentagono e nell'ala neo-con, esistono e sono forti. Ma c'è evidentemente la volontà di arrivare a un compromesso. img src=http://www.ilgiornale.it/sites/default/files/styles/content_foto_node/public/foto/2017/12/17/1513531675-1499432512-trump-putin-stretta-mano.jpg /