nostro inviato ad Appiano GentileLuciano Spalletti guarda dritto negli occhi. La sua Inter. Neanche un ramo, che l'ha colpito accidentalmente durante una passeggiata nella sosta per le nazionali, gli fa perdere di vista l'obiettivo. Che si chiami Parma, Tottenham, critica o Totti. "So che vi sareste preoccupati..., ma un amico che mi precedeva nel cammino non si è accorto che ero subito dietro...", scherza l'allenatore nerazzurro. Meglio stare davanti, dunque. Ma la sua squadra ha raddrizzato la falsa partenza solo vincendo a Bologna e quindi deve già inseguire. "Non possiamo più permetterci di lasciare punti per strada", il monito di Spalletti che però deve fare i conti con una squadra che ha qualche acciacco. Gestibile per sua stessa ammissione, ma fastidioso in questo momento della stagione in cui l'inconveniente fisico complica la preparazione e il rodaggio. Però Spalletti avvisa: "Abbiamo una rosa ampia. Più che altro è il Mondiale che ha creato una differenza di preparazione. Comunque Lautaro Martinez con ogni probabilità salterà anche la prima di Champions, mentre Icardi deve essere gestito dopo aver saltato il Bologna e aver giocato quasi novanta minuti con l'Argentina. "Prima o dopo con il Parma giocherà", dice il tecnico interista che vuole prendersi tutto il tempo per decidere avendo avuto la squadra al completo solo ieri. Probabilmente giocherà Keita con il capitano nerazzurro che verrà inserito a partita in corso per averlo pronto contro il Tottenham.E si torna sempre lì, alla Coppa Campioni. Spalletti con l'occhio sinistro visibilmente arrossato è fulminante: "Bisogna avere la maturità di non aver paura della novità". Però resta il fatto che alle latitudini nerazzurre questa non è una vigilia normale. Semplicemente perché non se ne vivevano da sette anni. Perché il Parma è prima del Tottenham. E quindi della Champions. L'ex tecnico della Roma fiuta il pericolo e ricorda che "abbiamo sofferto tutta la passata stagione per guadagnarci questa possibilità ed ora dobbiamo farci trovare pronti". Per molti sarà il battesimo sul grande palcoscenico europeo, ma Spalletti non si scompone: "Dobbiamo essere convinti che le nostre qualità siano sufficienti per passare il turno".Rispetto alla passata stagione cambia la gestione, il turnover diventa quasi scientifico, a maggior ragione avendo dovuto escludere dei giocatori dalla lista Champions. Però Spalletti precisa: "Ho letto che avrei bocciato Gagliardini, ma io non ho bocciato nessuno. Ho dovuto scegliere tra lui, Nainggolan, Skriniar, Vecino, Joao Mario e Dalbert... Io faccio scelte scegliendo, non bocciando. E se voglio bocciare lo faccio senza una regola che mi impone di dover scegliere".A proposito di scelte, ne ha fatta una anche Francesco Totti, decidendo di non invitare il suo ex allenatore alla presentazione del suo libro. "Non mi ha invitato? Vorrà dire che gli farò una sorpresa... Mi dispiace non esserci ma le scelte degli invitati le deve fare lui. Degli invitati". La precisazione è a libera interpretazione, ma considerata la fine tormentata del rapporto tra i due, viene da pensare che il tecnico di Certaldo si riferisca al fatto che la scelta di chi far giocare spetti agli allenatori. Aspettando il prossimo capitolo Totti-Spalletti, meglio pensare ai sessantamila tifosi di oggi pomeriggio a San Siro. Scegliere resta la parola d'ordine: "Ho sempre potuto mettere in campo una formazione importante. Scelta bene o scelta male, ognuno valuta come vuole". Quasi a voler riconoscere qualche sua sbavatura. Nuovo Spalletti con vista Champions: "Il Tottenham si prepara vincendo contro il Parma".
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