L'inno di Mameli suona nella notte di Losail per festeggiare la vittoria di Andrea Dovizioso nella prima gara stagionale del motomondiale. Il pilota della Ducati ha battuto in volata lo spagnolo Marquez, conquistando una gara che si è conclusa esattamente come quella di un anno fa. La stagione scorsa, infatti, il Dovi aveva battuto lo spagnolo al fotofinish per 27 millesimi, quest'anno a separarli i millesimi sono stati 23. Nulla, un battito di ciglia, ma tanto è bastato per veder sventolare il tricolore sul circuito di Losail per la tredicesima vittoria in Moto Gp del pilota forlivese.

Vittoria congelata

Tutto bello, almeno fino a quando non si è sparsa la notizia del reclamo di quattro team (Honda, Ktm, Suzuki e Aprilia), che hanno contestato un'appendice aerodinamica montata davanti alla ruota posteriore della Ducati. Secondo loro si è trattato di un'irregolarità che avrebbe dato dei vantaggi in termini di carico alla casa di Borgo Panigale, che a sua volta ha replicato come in realtà fosse soltanto uno strumento per convogliare aria fresca sulla gomma posteriore evitandone il surriscaldamento. Non solo, perché Ducati afferma anche che questa soluzione era già stata presentata (e giudicata regolare) dalla commissione tecnica del campionato. In un primo momento il ricorso è stato respinto e la vittoria di Dovizioso confermata, ma i quattro team hanno presentato appello, che sarà discusso nei prossimi giorni a Ginevra. Solo allora si conoscerà il podio ufficiale del gran premio del Qatar.

La festa al box Ducati in attesa dell'appello a Ginevra dopo il ricorso

MOTO-PRIX-QAT

La festa al box Ducati in attesa dell'appello a Ginevra dopo il ricorso
KARIM JAAFAR

Duello mondiale

Quello andato in scena nel deserto di Losail secondo molti è un duello che si ripeterà spesso nel corso della stagione, tra due dei protagonisti che si daranno battaglia per la vittoria finale. Perché il cinque volte campione del Mondo Marc Marquez non aspetta altro se non restituire il favore, e lo vorrà fare sin dalla prossima gara, fra tre settimane in Argentina. Da parte sua, però, Andrea Dovizioso sa di avere tra le mani una moto vincente, quella Ducati spesso scorbutica e inguidabile per tanti, ma non per lui (il compagno di squadra Lorenzo ha chiuso 13°). Il feeling con la Desmosedici c'è e si vede, ma soprattutto quel che fa la differenza, oltre al polso, è la testa del pilota. E quella di Dovizioso è cambiata da un paio di stagioni a questa parte. Gli mancava qualcosa per essere abbastanza cannibale da competere con un avversario spietato come Marquez, ora invece ha le carte in regola e la personalità per duellare senza paura. La svolta è arrivata nel 2017, quando dopo le vittorie al Mugello e in Catalogna ha preso fiducia, riuscendo in Austria a far ciò che prima sarebbe stato impensabile, ovvero battere Marquez all'ultima curva in un corpo a corpo senza esclusione di colpi. Lì ha capito di essere diventato grande, e anche nella scorsa stagione (conclusa al secondo posto dietro lo spagnolo), il forlivese ha fatto vedere cose importanti.

Una fase del duello tra Dovizioso e Marquez

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Una fase del duello tra Dovizioso e Marquez
KARIM JAAFAR

Vale in difficoltà

È lui il pilota che potrebbe strappare a Marquez lo scettro da dominatore delle ultime stagioni, visto che l'altro big italiano, Valentino Rossi, è in difficoltà con una Yamaha difficile da mettere a punto e con grossi problemi da risolvere. In Qatar Rossi è partito dalla 14° posizione, per poi rimontare a modo suo chiudendo quinto.

Ducati e Honda hanno dimostrato di avere qualcosa in più, e i due capisquadra di essere al momento i migliori piloti in circolazione. Dovizioso lo sa, e una vittoria (se confermata) come quella ottenuta in Qatar potrebbe essere il trampolino giusto per una stagione indimenticabile.