Non è stato facile per la giuria scegliere il progetto vincente per il progetto-contest "Oltremodoltre" che ha chiamato team composti da studenti Polimoda iscritti ai corsi di Fashion Design, Fashion Technology e Fashion Marketing & Communication a confrontarsi con il progetto, ambizioso e affascinante, di disegnare la divisa di rappresentanza per gli atleti della Federazione Italiana Sport Paralimpici. Lanciato a ottobre, il progetto ha chiamato gli studenti a realizzare una proposta stilistica uomo e donna per la divisa che gli atleti indosseranno nelle occasioni ufficiali. Nell'aula magna della prestigiosa università internazionale i gruppi finalisti hanno presentato le loro proposte, comprensive di prototipo della divisa maschile e di piano di comunicazione per il lancio del progetto. Tre progetti diversi capaci di fondere elementi della sartorialità italiana, dello sportswear e dell’adaptive clothing. Ha vinto il progetto I AM ENOUGH, per il quale Sofia Roncucci ha curato il design, Gaia Gavilli, Seonho Ha, Sara Haishi Zuo il prototipo e Lucrezia Del Mecio e Melissa Patriarchi la comunicazione.

I am Enough
I am Enough
© Federica Fioravanti
I am Enough
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© Federica Fioravanti
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© Federica Fioravanti

Il concept del team vincente prende vita dalla constatazione che reggere lo sguardo altrui può essere stressante, in modo particolare per gli atleti che sono sottoposti allo sguardo di tutti mentre si mettono alla prova contro loro stessi e i rivali in campo. Facendo evolvere il concetto di uniforme verso una "multiforme personalizzazione", i vincitori hanno immaginato una divisa che non uniformi ma differenzi, un prodotto unico arricchito da dettagli tecnici che lo rendono adattabile a diverse necessità: dalle bretelle che permettono di indossare la giacca senza infilare le maniche, alla fascia regolabile con bottoni automatici per portare con sé le chiavi e il cellulare. La sua ideazione ruota attorno a tre concetti: riconoscibilità, grazie alla scelta del gessato, tessuto elegante e scelto in origine da chi voleva distinguersi dalla folla; italianità, valorizzata attraverso la scelta dei colori blu e azzurro; personalizzazione, per gli elementi intercambiabili che vengono adattati in ciascuno, vedi anche la stampa del simbolo dello sport praticato nelle magliette parte della divisa. Anche il piano di comunicazione ha suscitato molta approvazione, grazie al progetto di storytelling che vedrà cinque atleti con varie disabilità raccontarsi in video interviste ad hoc e al piano di post sui social media, in cui dall'omologazione di una folla emergono, scatto dopo scatto, alcune persone, uniche nelle loro disabilità e abilità.

Interessanti anche gli spunti del team OLTRE IL CORPO e del team ACCETTA LA SFIDA.

Il primo, ispirandosi all’arte giapponese del kintsugi, “l’arte delle preziose cicatrici”, ha pensato a un completo ove i dettagli funzionali si integrano nell'estetica del prodotto finito; la preziosità delle cicatrici, che l'arte giapponese valorizza utilizzando polveri dorate nella colla che ricompone gli oggetti, viene esaltata anche nell'evento ipotizzato per il lancio del progetto che comprende un percorso polisensoriale e un laboratorio di kintsugi.

Il secondo, il cui punto di partenza è stato lo studio della dinamicità dei corpi nel nuoto professionistico, sport che ha ispirato, nel completo blu acceso da tocchi azzurri, dettagli comfort per massimizzare la facilità del movimento; elegante e comoda, al tempo stesso, anche la camicia con la parte del collo in popeline di cotone a nido d'ape e il resto in jersey elastico, con bottoni magnetici facili da aprire e chiudere. Nella proposta di comunicazione, il team ha previsto anche un progetto di flashmob davanti alle università cittadine durante i quali atleti Fispes e studenti possono "sfidarsi" in prove sportive.

I finalisti © Federica Fioravanti
I finalisti © Federica Fioravanti

In giuria, insieme a membri interni - Sandrino Porru, Presidente FISPES; Arianna Mainardi, Segretario FISPES; Claudio Marenco Mores, Polimoda Head of Education Fashion Design e Design Management - importanti personalità come Giusy Versace, esperta di moda e TV, deputata della Repubblica Italiana, nonché prima donna nella storia a correre con amputazione bilaterale; Nina Sophie Rima, amputee model e nota fashion influencer su Instagram; Chiara Bordi, terza classificata a Miss Italia 2018, prima miss in gara con una protesi alla gamba; Claudio Arrigoni, giornalista sportivo specializzato negli sport paralimpici e Roberto La Barbera, saltatore in lungo amputato, uno degli atleti più rappresentativi e longevi della Nazionale italiana di Atletica paralimpica. Quest'ultimo ha approvato la giacca del team vincente indossandola.

La Barbera indossa la giacca-propotipo del team vincente
La Barbera indossa la giacca-propotipo del team vincente
© Federica Fioravanti

Il Presidente di FISPES Sandrino Porru ha commentato: “Questo progetto che parte da un’eccellente scuola di moda, è un’iniziativa di formazione che aiuta a creare, negli uomini e nelle donne del domani, una cultura capace di dare attenzione alle peculiarità fisiche, intellettive, sensoriali e relazionali di ciascuno. Disegnare un abito per persone con disabilità che hanno caratteristiche e forme fisiche particolari - che, spesso, vengono lette come qualcosa che non va rispetto ad uno standard preconcetto - può far emergere tutti quegli aspetti che sono in grado di esaltare la bellezza estetica in armonia con quella interiore. L’esaltazione della bellezza dell’imperfetto è oggi offuscata da una cultura/moda che ci vuole tutti uguali a discapito della diversità di ciascuno e dei suoi talenti non replicabili. Sono sicuro che tutti coloro che hanno partecipato a questo progetto si sentiranno particolarmente arricchiti da questa esperienza, e inizieranno a vedere il mondo da un’angolatura diversa, rivolgendo attenzione sulla bellezza e sui talenti unici di ogni singola persona che incontriamo nel nostro percorso”.

Il Presidente Porru © Federica Fioravanti
Il Presidente Porru © Federica Fioravanti

Il Direttore di Polimoda Danilo Venturi ha aggiunto: “Questo progetto ha un altissimo valore educativo per i nostri studenti, sia didattico sia umano. Nel DNA di Polimoda c’è l’essere umano al centro, questo vuol dire rispetto delle differenze e volontà d’inclusione. Per noi significa riaffermare con un gesto concreto i valori universali di libertà e uguaglianza, perciò siamo onorati di essere stati scelti da FISPES per questa sfida”.

Polimoda Head of education Moschin Mores © Federica Fioravanti
Polimoda Head of education Moschin Mores © Federica Fioravanti

Il prossimo step del progetto? La realizzazione e messa in produzione, in collaborazione con un'azienda italiana, della proposta stilistica di I AM ENOUGH. Sarà presto sfoggiata dagli atleti agli eventi più importanti fuori e dentro ai campi sportivi.