Rientro dal debito statale a tappe forzate e necessità di crescita, anche con una sfavorevole situazione economica. Il nuovo patto di stabilità europeo obbliga l’Italia a grossi sacrifici e imbriglia in rigide normative la possibilità di investimenti. E il conseguente sviluppo del Paese.
Ci fosse ancora Giulio Cesare direbbe: pacta iacta sunt. C’è da stabilire se «rispettare i patti» sia cosa buona e giusta. Di certo la Commissione europea uscente - e quasi certamente quella entrante - ci ricorderà anche che pacta sunt servanda. Читать дальше...