Gender balance: l’equilibrio donne e uomini in azienda migliora l’economia globale
Equilibrio di genere sul posto di lavoro o, per dirla più semplicemente, il giusto mix di uomini e donne in azienda: secondo gli esperti è questo che aumenta la produttività, fa crescere il fatturato, riduce l’assenteismo e migliora perfino le condizioni psicofisiche. Non solo: favorire l’equilibrio di genere avvalendosi delle abilità delle donne nelle posizioni strategiche. Combattere il sessismo in ufficio, secondo una recente ricerca dell’International Monetary Fund pubblicata su The Guardian, rappresenta la chiave per migliorare l’economia mondiale e renderla meno soggetta a crolli finanziari.
Ma qual è il giusto mix per raggiungere il risultato migliore? 60 e 40: 60 per cento uomini e 40 per cento donne. Il Gruppo Sodexo ha scelto di approfondire questo tema realizzando uno studio sul Gender Balance, dal quale emerge chiaramente che i team che rispettano l’equilibrio di genere vantano una brand awareness del 5% maggiore rispetto agli altri, il 12% in più di fidelizzazione del cliente, il 13% in più di crescita, il 23% in più di fatturato e una minore incidenza di infortuni sul lavoro. «L’equilibrio di genere nelle aziende apporta vantaggi concreti anche in termini di performance e pertanto risulta essenziale, ma si tratta di una trasformazione culturale che richiede consapevolezza e determinazione» spiega Nadia Bertaggia, direttore Risorse Umane e Organizzazione di Sodexo Italia.
Lo studio consultabile online, fornisce una panoramica sull’approccio, sempre più diretto, che le aziende scelgono di adottare nei confronti del tema della diversità sul lavoro, e in particolare rispetto alla promozione dell’equilibrio di genere nei team. E che sia un vantaggio avere in azienda figure manageriali femminili è un pensiero condiviso anche da Marina Osnaghi, Master Certified Coach italiana: «Le donne possiedono tendenzialmente la capacità di sviluppare e far sviluppare ambienti che mettono le persone in condizioni di fornire risultati eccellenti, in una condizione di fiducia reciproca e di sostenibilità professionale», afferma Osnaghi, la quale nella sua carriera professionale ha spesso affiancato grandi donne ceo e imprenditrici nel raggiungimento dei propri obiettivi.
Tutto bello, tutto vero. Ma, pur se negli ultimi tempi le aziende stiano cercando di adottare un approccio più diretto al tema della diversità sul lavoro, i passi da compiere restano ancora molti. Secondo un’altra indagine condotta dal Pew Research Center di Washington, 4 americani su 10 percepiscono una disparità di valutazione nei confronti delle donne che puntano ai vertici aziendali e credono che debbano lavorare più duramente dei colleghi uomini per dimostrare le proprie capacità. Pregiudizi che riflettono l’opinione pubblica e uno scenario lavorativo non ancora in linea con il gender balance. Del resto una delle cause principali è rappresentata dalla mancanza di supporto nei confronti delle donne, principale barriera per tutte coloro che cercano di migliorare il proprio percorso di crescita professionale: dagli asili, ai congedi, dal part time agli incentivi economici alla maternità. Supporti che quando sono presenti, fanno la differenza.