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Июль
2019

Re Cristiano Ronaldo è tornato. E la Juventus scatta

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L'ora del Calciomercato
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Il Re è tornato. Il Re è sempre lui, la serie A è il regno di Cristiano Ronaldo. Dopo le vacanze tra la Costa Azzurra e le isole greche, le pose da divo con i divi (vedi Michale Jordan), da papà felice (col figlio Cristianinho), da innamorato a favore di selfie (con Georgina), dopo le supermance, le prime chiacchiere con il nuovo allenatore Sarri e la candidatura al Pallone d’Oro; Re CR7 si è rimesso la corona in testa. Sarà lui a guidare la Juventus alla caccia del suo 9° scudetto consecutivo.

Sono i giorni del calciomercato, è partita la rincorsa ai Campioni d’Italia. Che però hanno giocato d’anticipo e si sono rinforzati con il cocco di mamma Rabiot (sempre accompagnato da mami Veronique che gli fa da agente e ha intascato dalla Juve 10 milioni di commissione), con il principino inglese Ramsey, con il figliol prodigo Higuain tornato all’ovile almeno cinque chili sovrappeso, con un Gigi Buffon che farà un anno di transizione da riserva prima di diventare dirigente e soprattutto con De Ligt, il giovane capitano arrivato da quella fabbrica di talenti che è l’Ajax. È stato pagato 70 milioni (cifra altissima per un difensore), compirà 20 anni tra qualche giorno, ha un fisico statuario già in posa per la Storia e la faccia di un Charlie Brown col ciuffo biondo: è un predestinato, accreditato di un luminosissimo futuro che – in maglia bianconera – non può che essere orientato verso la conquista della Champions League.

Eppure (dietro alla Juventus) qualcosa si muove. L’Inter ha già il ghigno feroce di Antonio Conte, l’allenatore tornato in Italia – dopo la parentesi al Chelsea – per provare a battere la sua ex Juventus. Nella Milano nerazzurra sono arrivati due tra i più talentuosi giovani italiani, Barella e Sensi, l’obiettivo è quello di rinforzare l’attacco con due «pesi massimi» come il bosniaco Dzeko e il belga Lukaku, ma il nodo da sciogliere è quello relativo a Icardi, relegato ai margini del gruppo e in attesa di una sistemazione.

Non è una questione di facile soluzione, perché chi compra Icardi (il Napoli si è fatto avanti, la Juve resta una possibilità) porta a casa il pacchetto completo. Con Maurito c’è anche l’inseparabile Wanda Nara, compaga, agente, Nostra Signora dei tweet, sciantosa dai post scosciati che perennemente appare in costumi sempre più striminziti da un paio di mesi a questa parte. Se l’Inter – che cederà anche l’altro «ribelle» Nainggolan – ha soldi da spendere, non si può dire altrettanto del Milan, alle prese con la rinuncia all’Europa League e vincolata nella campagna acquisti dal Fair Play finanziario dell’Uefa. A garantire il fascino del Milan ci sono due campioni come Maldini e Boban, ma in campo non ci vanno loro. Il nuovo allenatore Giampaolo ha accettato di veder partire il gioiello rossonero: Gigio Donnarumma, il portierone ventenne che è nel mirino dei top club stranieri.

E mentre la Fiorentina del nuovo presidente, lo «zio d’America» Rocco Commisso, è pronta alla rivoluzione, il Napoli di Ancelotti, forte del secondo posto conquistato l’anno scorso, fa leva ancora sul piccolo grande Insigne e sta cercando di ridurre la distanza dalla Juventus con alcuni colpi che garantiscano subito affidabilità, come quello del greco Manolas, strappato alla Roma per 34 milioni.

A proposito di Roma: l’addio di De Rossi (che non ha ancora deciso dove andrà a giocare) e lo strappo con Totti hanno chiuso un’era senza però aprirne un’altra. La società giallorossa, contestata dai tifosi, si è affidata ad un allenatore portoghese, reduce da una positiva stagione allo Shakhtar Donetsk. Si chiama Paulo Fonseca, ma per tutti è «Zorro», perché un giorno – per tenere fede ad una promessa fatta – si presentò in conferenza stampa con la maschera nera – appunto – di Zorro e con tanto di cappello e mantella neri. Il calciomercato è anche questo: un fuoco d’artificio sempre pronto ad esplodere per illuminare il cielo dei sogni dei tifosi, tra affari veri e altri farlocchi, tra campioni reali e allenatori in maschera.

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