Nuoto sincronizzato, Mondiali Gwangju 2019: la Russia trionfa nel tecnico a squadre, l’Italia si conferma ottima quinta
Al Yeomju Gymnasium di Gwangju è andata in scena la finale del tecnico a squadre, la quinta di questo Mondiale di nuoto sincronizzato 2019 che chiude il programma del tecnico con uno dei due esercizi olimpici, il più famoso e ambizioso della disciplina; le dodici squadre in gara hanno davvero dato spettacolo, regalando una finale di livello eccellente dove tutti i team tranne gli USA hanno trovato un miglioramento rispetto alla prova preliminare di domenica.
La formazione italiana (Beatrice Callegari, Domiziana Cavanna, Linda Cerruti, Francesca Deidda, Costanza Di Camillo, Costanza Ferro, Gemma Galli, Enrica Piccoli), dopo l’enorme soddisfazione dell’argento di ieri nell’highlight routine, si è presentata carica in scena oggi danzando sulle note di “Catch me if you can” di Michele Braga, con una coreografia del CT Patrizia Giallombardo a tema “La corsa verso i nostri obiettivi“; la prova di 3’02” è risultata in netto crescendo dopo qualche piccola sbavatura iniziale, con picco raggiunto soprattutto sul ciclone, il quarto elemento della serie. Alla fine il punteggio delle azzurre è stato di 91.0411 (esecuzione 27.6000, impressione 27.5000 ed elementi 35.9411), un risultato che mantiene la quinta posizione ottenuta sia domenica che nell’ultimo appuntamento iridato a Budapest 2017; grande gioia per aver sfondato il muro dei 91 punti con un buon 0.9 di incremento, che conferma l’Italia per l’ennesima volta come uno dei team più abili a migliorarsi dal preliminare.
L’oro è andato ancora una volta alla straripante formazione russa (Anastasiia Arkhipovskaia, Vlada Chigireva, Mayya Doroshko, Marina Goliadkina, Veronika Kalinina, Polina Komar, Alla Shishkina, Maria Shurochkina) forte di una tale qualità e abbondanza da poter lasciare a riposo le singoliste e doppiste Svetlana Romashina e Svetlana Kolesnichenko sfiorando addirittura i novantasette punti totali (96.9426: 29.2000, 29.2000, 38.5426). Le dominatrici della disciplina non hanno comunque avuto vita facile e hanno dovuto dare tutte se stesse visto che la prova delle grandi rivali cinesi è stata altrettanto stellare: danzando sulle note di “Chasing dreams” la formazione asiatica (Feng Yu, Guo Li, Huang Xuechen, Liang Xinping, Sun Wenyan, Wang Qianyi, Xiao Yanning, Yin Chengxin) ha dato un segnale forte di avere una gran voglia di portarsi sul tetto del mondo e l’esibizione innovativa e in alcuni passaggi anche migliore di quella delle russe è valsa loro 95.1543 punti (28.6000, 28.7000 e 37.8543).
La battaglia per il podio si è consumata ancora una volta, come due anni fa tra Giappone ed Ucraina, ma in questa occasione sono state le europee a prevalere nonostante un’evidente asincronia su una spinta del secondo elemento, risaltata agli occhi soprattutto perché le spinte sono il noto marchio di fabbrica della formazione ucraina. 93.4514 Il punteggio finale per le nuove medagliate di bronzo che fanno scalare in quarta posizione il Giappone, terribilmente deluso, con alcune delle ragazze anche in lacrime alla comunicazione del punteggio, l’esibizione nipponica non è stata affatto male soprattutto nella parte acrobatica dove le ragazze sono molto migliorate e hanno chiuso con 92.7207, ma chiaramente tutto lo staff era arrivato qui per difendere il bronzo di Budapest. Sesta posizione per le sincronette spagnole, prive di Ona Carbonell, con il punteggio di 90.2506 che nonostante una solida performance non è stato sufficiente per insidiare le nostre azzurre; dietro alle iberiche come a Budapest troviamo il Canada (89.4990) che ha disputato un’ottima finale, una formazione che sta cercando di ricostruire un valido progetto dopo l’enorme delusione della mancata qualificazione a Rio 2016.
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Foto: deepbluemedia