Arctic Race of Norway, sulla salita di Storheia vince Eiking. Barguil nuovo leader
Giornata importante quella odierna all’Arctic Race of Norway, dato che la Sortland-Storheia di 176.5 km è l’unico arrivo in salita della corsa più a nord del calendario internazionale. E si tratta di una salita di tutto rispetto, dato che l’ascesa di Storheia misura 3.5 km e ha una pendenza media dell’11.8% con punte del 15%.
La fuga di giornata nasce dopo una trentina di km per opera del norvegese Erlend Blikra (Team Coop) a cui si accodano il francese Bryan Coquard (Vital Concept-B&B Hotels), l’italiano Kristian Sbaragli (Israel Cycling Academy), il neerlandese Danny van Poppel (Team Jumbo-Visma) e il belga Thimo Willems (Sport Vlaanderen-Baloise).
Il margine massimo di questo quintetto ammonta a poco meno di 4′ ma il lavoro alle spalle di Astana e Katusha-Alpecin fa ridurre il distacco in maniera progressiva. Dopo l’ultimo traguardo intermedio, ai meno 34 km, Coquard ringrazia i compagni di fuga e si rialza, avendo centrato l’obiettivo che si era posto. La rincorsa del plotone è fatta a regola d’arte, con il ritardo ai meno 20 km sceso a 1’10” e ai meno 10 km a 50″; proprio qui il drappello di testa perde un ulteriore elemento, ossia Van Poppel, sfortunato a causa della rottura della ruota posteriore.
Bendixen, Sbaragli e Willems vengono riassorbiti a 5 km dalla conclusione; in contropiede si lancia Håkon Aalrust (Team Coop), proprio mentre in coda un restringimento causa una caduta. Tra chi rimane invischiato vi è Ilnur Zakarin: il russo ha un problema alla bici e, dopo un iniziale aiuto di Strakhov, di fatto neanche si impegna nel provare rientrare, proseguendo nel drappello dei velocisti, lui che era uno dei grandi favoriti.
Aalrust viene riassorbito ai meno 3 km, quando la salita è già iniziata; immediatamente si lancia Loïc Vliegen (Wanty-Gobert) mentre nel plotone bisogna attendere 300 metri per una risposta di Sindre Lunke (Riwal Readynez) e Hugo Houle (Astana Pro Team), che riprendono Vliegen. Ai meno 2.4 km accelera Warren Barguil (Team Arkéa-Samsic) selezionando ulteriormente il drappello. Il ritmo del campione francese viene pareggiato solo da Houle, Lunke, Alexey Lutsenko (Astana Pro Team), Odd Christian Eiking (Wanty-Gobert) e Mathieu van der Poel (Corendon-Circus).
Il fenomenale neerlandese, leader della graduatoria, non può nulla però quando Lutsenko ai meno 1.9 km parte: Barguil rimane assieme, così come Houle ed Eiking, mentre Van der Poel rincula venendo superato da diversi avversari. Houle si mette così subito a dettare il passo ma da dietro, a 600 metri dalla fine, rientrano Lilian Calmejane (Total Direct Énergie) e Krists Neilands (Israel Cycling Academy).
Houle finisce il lavoro ai meno 500 metri ed Eiking decide di attaccare: l’idolo di casa se ne va, staccando tutti e mandando in crisi nera Lutsenko. L’unico che cerca di tenere il norvegese è Barguil, ma anche lui non può nulla: il ventiquattrenne Odd Christian Eiking della Wanty-Gobert va a centrare il quarto successo della carriera a livello UCI,
Seconda piazza a 5″ per Warren Barguil (Team Arkéa-Samsic), terza a 12″ per Alexey Lutsenko (Astana Pro Team), quarta a 17″ per Lilian Calméjane (Total Direct Énergie), quinta a 17″ per Krists Neilands (Israel Cycling Academy) e sesta a 23″ per Hugo Houle (Astana Pro Team). Completano la top ten Tom Jelte Slagter (Team Dimension Data) a 32″, Simon Carr (Delko Marseille Provence), Sindre Lunke (Riwal Readynez) e Magnus Cort Nielsen (Astana Pro Team) a 36″.
Per Van der Poel il ritardo ammonta a 1’22”.
In classifica il nuovo leader è Warren Barguil, che di stretta misura precede Lutsenko: 3″ tra i due; terzo è Neilands a 15″, quindi troviamo Calméjane a 18″, Houle a 30″, Cort Nielsen a 35″, Lunke a 37″ e, ottavo e primo degli italiani, Enrico Gasparotto (Dimension Data) a 48″, stesso distacco di Brandon McNulty (Rally UHC); Van der Poel è ora 17esimo a 1’07” da Barguil. Domani la quattro giorni norvegese termina con la Lødingen-Narvik di 165.5 km, assai movimentata nel finale dato che viene affrontato per tre volte il dentello di Skistua (2.3 km al 6.6%) mentre l’ultimo km della frazione ha una lieve pendenza che può trarre in inganno chi inizierà con eccessivo anticipo la volata.
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