FIBA World Cup 2019: è un Brasile molto esperto quello di Aza Petrovic che in Cina vuole stupire
Roma, 22 agosto 2019 – Ai prossimi FIBA World Cup 2019 il Sud America avrà due punte di diamante in due squadre come il Brasile e l’Argentina. Il team verde-oro, che oggi occupa l‘11° posto nel ranking FIBA, è una delle squadre che potrebbe tirar fuori il fatidico coniglio dal cilindro. Eh sì perchè questo […]
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Roma, 22 agosto 2019 – Ai prossimi FIBA World Cup 2019 il Sud America avrà due punte di diamante in due squadre come il Brasile e l’Argentina. Il team verde-oro, che oggi occupa l‘11° posto nel ranking FIBA, è una delle squadre che potrebbe tirar fuori il fatidico coniglio dal cilindro.
Eh sì perchè questo perchè il Brasile è ad oggi una delle formazioni più esperte della rassegna mondiale, soprattutto in alcuni giocatori, gente come Marceliño Huertas, Leandriñho Barbosa, Anderson Varejao ed Alex Garcia i quali sono decenni che giocano per la propria nazionale pur essendo al limite dei 40 anni. A loro vanno aggiunti però anche i giovani leoni che giocano in NBA e sui quali i carioca puntano molto, stiamo parlando Bruno Caboclo oggi ai Grizzilies e Cristiano Felicio, in forza ai Chicago Bulls. Eppoi c’è il coach, e che coach, stiamo parlando del croato Alexander Petrovic detto Aza, cioè il fratello dell’immenso Drazen. Chi non ricorda la sua Croazia spettacolare che ci eliminò nel doloroso pre-olimpico di Torino nel 2016?
Un Brasile quindi tutto da rispettare e che ha a disposizione una squadra che fa e farà della fisicità l’arma principale. Ma il Brasile non è solo questo perchè comunque è una squadra che vanta un palmares di tutto rispetto. Certo, forse un pò datato ma anche ricco di grandi successi: su 17 partecipazioni nel 1959 e nel 1963 primi proprio ai Mondiali; nel 1967 e nelle Filippine nel 1978, quando cioè in quel Brasile giocava il giocatore più forte di ovvero Oscar Schmidt, arrivarono terzi. Ed anche in Spagna nel 2014, cioè nell’ultima edizione della FIBA World Cup, hanno ben figurato piazzandosi in sesta posizione. Bene anche alle Olimpiadi dove nel ’48, ’60 e ’64 il Brasile è salito sul terzo gradino del podio, sommando una discreta serie di onorevoli piazzamenti. Glissiamo sui giochi sudamericani e panamericani perchè i titoli lì tanti, 10 addirittura ma tutto insomma sta a dimostrare come i verde-oro siano sempre presenti e che per vincere un titolo prestigioso a livello mondiale bisogna sempre fare i conti anche con loro!
Il Brasile di Aza Petrovic è inserito nel girone F dove se la vedrà vs la Nuova Zelanda al debutto per poi giocare vs Grecia e dopo vs Montenegro, non proprio un cammino facile diciamo. Perciò alla fine questa è stata la scelta di Aza Petrovic con questi 12 giocatori. Lo starting five sarà principalmente composto dal play classe ‘82 Marceliñho Huertas, in questa stagione nel roster del Baskonia appena approdato a Tenerife ma con un passato NBA con i Lakers e visto anche in Italia con la Fortitudo Bologna. Sarà affiancato da Leandriñho Barbosa, pure lui classe 1982 con lungo passato NBA. Il coach croato potrebbe utilizzare poi contemporaneamente in ala Bruno Caboclo dei Memphis Grizzies e come lunghi Cristiano Felicio dei Chicago Bulls ed Anderson Varejao ora nel roster del Flamengo, ma per molti anni giocatore NBA con i Cavs e poi con Golden State Warriors. Un buon mix di gioventù, potenza e saggezza.
Gli altri a disposizione sono la guardia Alex Garcia classe 1980 il giocatore, insieme a Scola, più “anziano” del torneo. Minuti importanti avrà il play del Morabanc Andorra, Rafa Luz, così come i due giocatori del Burgos, sempre in ACB spagnola, il centro Augusto Lima e la guardia Vitor Benite. Aza Petrovic ha scelto poi l’esperienza dell’ala Marquinhos e ha chiuso il roster con due giovanissimi classe ’99 Didi Louzada e Yago Mateus.
Alcuni nomi di rilievo assenti alla rassegna mondiale saranno Hilario Nené, Raul Neto e Lucas Nogueira.
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Giuseppe Pep Malaguti
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