Intanto c’è da dire che farà gli scongiuri, perché le sue prime volte in una squadra nuova si sono sempre aperte con una sconfitta. È arrivato il momento, dunque, di interrompere questa serie nera e
Pau Lopez lo vuole fare proprio domani sera, all’Olimpico, quando con la Roma ospiterà il Genoa dell’ex Aurelio Andreazzoli. Tra l’altro, molti degli occhi dei tifosi giallorossi saranno proprio su di lui, non fosse altro perché sarà l’unico volto nuovo a partire dal via, scrive Andrea Pugliese su "La Gazzetta dello Sport" .
Insomma, per chi è scaramantico è meglio incrociare subito le dita, visto che
negli esordi assoluti di Pau Lopez sono arrivate solo sconfitte. È successo nell’Espanyol B, nella prima squadra dell’Espanyol, con la seconda squadra del Tottenham e anche con il Betis, con cui il 17 agosto dello scorso anno fu sconfitto in casa per 3-0 dal Levante. Domani ci sarà la prima in assoluto con la Roma, il portiere spagnolo vuole portare a casa finalmente una vittoria. "Abbiamo voglia di iniziare il campionato, siamo pronti", come ha scritto sul suo profilo twitter.
Ovviamente le statistiche lasciano il tempo che trovano. E sono anche fatte per poter essere smentite. Lopez punta soprattutto a questo, anche perché in questo precampionato ha già fatto vedere di essere
un portiere vero. Qualcuno, del resto, aveva storto il naso quando sono uscite le cifre ufficiali del suo acquisto: 23,5 milioni di euro più la percentuale sulla eventuale futura rivendita di Sanabria, per un costo totale stimato in circa 30 milioni. Ma quel che conta davvero è che la Roma abbia finalmente sistemato di nuovo la porta, dopo l’esperienza negativa della scorsa stagione con Robin
Olsen.
È anche per questo che Lopez in questo prime mese e mezzo di stagione ha sempre lavorato duro, perché vuole farsi trovare pronto all’appuntamento. A sollecitarlo e correggerlo c’è ovviamente Marco
Savorani, il preparatore dei portieri giallorossi.
"Sto lavorando molto con lui, in particolare sulla tecnica – ha detto lo spagnolo un po’ di giorni fa –.
Ogni minimo dettaglio va curato per migliorare me stesso e per aiutare i compagni di squadra". La mentalità è questa, anche se poi Lopez è un tipo di ragazzo tranquillo, per alcuni versi un po’ crepuscolare, a tratti quasi introverso. Non in campo, però, dove invece parla sempre tanto con tutti. Ed è anche per questo che si è messo subito sotto con
l’italiano, perché vuole essere padrone della lingua il prima possibile.
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