L’emozione ha una voce: «Tutto il calcio minuto per minuto» compie 60 anni
Era un’emozione che gracchiava. «Scusa Ameri, sono Ciotti, ti interrompo da San Siro». Almeno un paio di generazioni di italiani quando sentono «quella» sigla – parappà parappapàparappapa – si consegnano in ostaggio ad una giovinezza lontana. Era un’emozione condivisa, in un’Italia disposta a condividere. Possiamo dirlo: l’emozione c’è ancora. E’ cambiato il mondo, è cambiata la radio, è cambiato il calcio. Ma quell’emozione di un gol che arriva da lontano viaggia sempre sulle modulazioni di frequenza di «Tutto il calcio minuto per minuto», la storica trasmissione di Radio RAI che quest’anno – con il via della serie A – festeggia il suo 60° compleanno.
Viviamo tempi frenetici, di abbuffate calcistiche che riempiono le giornate ma non saziano, ad ogni cambio di canale c’è un pallone che rotola per una felicità cash da prendere a nolo, previo abbonamento. Abbiamo telecomandi che ci portano ovunque, da San Siro ad Anfield Road. Sappiamo tutto del mondo, sappiamo così poco di noi. E quando la voce della vecchia cara radio ci viene in soccorso è il «Mother Mary comes to me» di Paul Mc Cartney. Let it be, «Tutto il calcio minuto per minuto»: sospendi il tempo, annulla lo spazio, che qui la felicità è a portata di mano.
Data di nascita: 1959. Primo campionato: 1959-60. Prima puntata strutturata con i collegamenti nei vari campi: 10 gennaio 1960. Ideatori tre nomi che faranno la storia della radio: Guglielmo Moretti, Roberto Bortoluzzi e Sergio Zavoli. Tra i conduttori – negli studi Rai – in questi sessant’anni ci sono stati, dopo Roberto Bortoluzzi, Massimo De Luca, Alfredo Provenzali e Filippo Corsini, sul ponte di comando dal 2012. Mettere in fila le voci significa comporre un album di famiglia. La poesia di Sandro Ciotti, il ritmo di Enrico Ameri, la pulizia linguistica di Riccardo Cucchi, i calembour di Emanuele Dotto, lo stile di Bruno Gentili. E poi Enzo Foglianese, Beppe Viola, Andrea Boscione, Piero Pasini, Everardo Dalla Noce, Livio Forma, Tonino Raffa, Giulio Delfino, Antinello Orlando fino ai radiocronisti di oggi: Francesco Repice, Giuseppe Bisantis, Massimo Barchiesi, Giovanni Scaramuzzino, Daniele Fortuna. Se vogliamo: la colonna sonora di tante vite.
Oggi – se non siamo davanti alla tivù a gioire per Cristiano Ronaldo o Balotelli, per esultare per un gol della Juventus o dell’Inter – controlliamo i risultati sullo smartphone, ci colleghiamo ed in tempo reale abbiamo tutto, anche più del necessario. Una volta le città erano attraversate da «zombie» con la radiolina appiccicata all’orecchio, magari a braccetto della fidanzata. Una volta si stava in casa – o tra le lenzuola – come il Massimo Troisi di «Scusate il ritardo», che parla (anche) d’amore con la fidanzata Giuliana de Sio ma (soprattutto) tende l’orecchio ad una radio che in sottofondi annuncia il «vantaggio del Cesena a Napoli».
Una volta non vale più. I tempi cambiano pelle, noi pure. «Tutto il calcio minuto per minuto» compie sessant’anni. Eppure questa «magic-box» è rimasta sempre uguale a se stessa, fedele alla propria democratica idea di mondo e convinta della potenza e della fascinazione della voce, capace di creare visioni, indicare orizzonti, far sognare. Lo sappiamo: la felicità vibra sempre nel silenzio che preannuncia qualcosa. E noi siamo sempre qua, in attesa di un gol che arriverà da lontano