Si moltiplicano nel Mediterraneo gli avvistamenti di grandi squali. Solo in questo scorcio di primavera sono sono stati già 15 gli avvistamenti del raro cetorino o squalo elefante al largo delle coste spagnole tra Malaga e la provincia di Granada. E il 23 maggio alcuni pescatori hanno filmato a dieci miglia da Lampedusa un grande squalo bianco attorno alla loro imbarcazione. Lo squalo elefante (o pellegrino, Cetorhinus maximus è il nome scientifico) è il secondo pesce più grande vivente sulla Terra dopo lo squalo balena e 15 avvistamenti sono ben oltre la media registrata negli ultimi anni. La primavera è solitamente il periodo migliore per l'osservazione di grossi pesci e cetacei perché le precipitazioni trasportano in mare più nutrienti. Secondo i biologi, però, il numero eccezionale di quest'anno è anche legato a due fattori: il lockdown, causa coronavirus, che ha ridotto il traffico marittimo e le attività umane sulle coste; e la burrasca atlantica Gloria di gennaio, che avrebbe accresciuto la proliferazione di plancton nel Mediterraneo, attirando anche pesci oceanici come gli squali elefanti che appunto si nutrono di plancton setacciando l'acqua con le fauci aperte (e rischiando con ciò anche di ingoiare buste di plastica). Il 16 maggio le motovedette della Guardia Civil hanno filmato un cetorino di oltre 8 metri a soli 400 metri dalla spiaggia di La Mamola, in provincia di Granada. Due giorni dopo un altro esemplare di 6 metri è stato avvistato non lontano, a Motril, lungo lo stesso tratto di costa. 

Nel Mediterraneo sono presenti circa 40 specie di squali, minacciati dalle pesche accidentali nelle reti pelagiche e anche del disturbo di litorali altamente trafficati e affollati che invece quest'anno sono rimasti insolitamente deserti per tutta la primavera. Il cetorino, specie «in pericolo» di estinzione secondo l'agenzia internazionale per la conservazione della natura Iucn, vive nell'oceano e nei mari temperati mentre é più raro in un mare come il Mediterraneo, caldo, chiuso e solitamente più povero di plancton. Ora pare entrato in un numero insolito di esemplari dallo stretto di Gibilterra in prossimità del quale - al largo di Huelva - erano stati osservati esemplari tre mesi fa. Imponente, lento, quasi pigro come indica il suo nome in inglese Basking shark, che si può tradurre in «squalo che si crogiola al sole», é innocuo per l'uomo ma spesso si avvicina alla costa e nuota a pelo d'acqua facendo impressione per le dimensioni.

Diverso il caso dello squalo bianco, specie che ha sempre abitato il Mediterraneo. Un grande esemplare di 5-6 metri, probabilmente una femmina, è stato filmato il 23 maggio a una decina di miglia da Lampedusa mentre si avvicina lentamente al piccolo natante dei pescatori. Incontrare uno squalo bianco (Carcharodon carcharias) al largo nel Mar Mediterraneo non è insolito secondo i biologi, soprattutto nei mesi tra maggio e settembre quando si ha il passaggio dei tonni rossi, ma il diradamento delle prede può incidere sulla presenza di una specie che peraltro é classificata come «vulnerabile» dall'Iucn. Qualche giorno prima dell'avvistamento dello squalo bianco, un mako (Isurus oxyrinchus) lungo 4 metri per 700 chili era rimasto ucciso nel ciancolo, una rete di circuizione, nel golfo di Catania, con strascico di polemiche essendo una specie «in pericolo di estinzione» nella classificazione Iucn. Dopo esser stato scaricato sulla banchina del porto di Ognina i resti sono stati destinati al Museo di Storia Naturale di Comiso.