Treviso. False informazioni sulle azioni di Veneto Banca, maxi-risarcimento

Il tribunale dà ragione ad un ex azionista dell'istituto di credito: Banca Apulia aveva nascosto i rischi dell’operazione

TREVISO. Arriva dalla Puglia una sentenza che dà una nuova speranza agli ex azionisti di Veneto Banca. Il tribunale di Brindisi ha infatti condannato l’intermediario finanziario a risarcire oltre 81. 000 euro ad un risparmiatore cui erano state rifilate le azioni dell’ex popolare di Montebelluna spacciate, come accadeva a cavallo di quegli anni, come titoli sicuri e senza rischio alcuno per il capitale. «Si tratta della prima sentenza in Italia», ha spiegato l’avvocato Emilio Graziuso, responsabile del coordinamento Confconsumatori, «con la quale non solo è stata dichiarata la risoluzione dei contratti di acquisto dei titoli Veneto Banca, ma l’istituto di credito che li ha venduti deve pagare anche il risarcimento del danno».

L’investimento

I fatti si svolgono tra il 10 giugno 2010 ed il 30 giugno 2013, quando il risparmiatore aveva acquistato presso l’allora Banca Apulia (oggi Banca Intesa in seguito alla incorporazione per fusione), del gruppo Veneto Banca e della quale era cliente da anni, azioni dell’ex popolare di Montebelluna prospettate, a quanto sostenuto in giudizio dal risparmiatore, come titoli sicuri e senza rischio alcuno per il capitale. Solo successivamente, a seguito del clamoroso crac dell’istituto di credito trevigiano, il risparmiatore si è reso conto della natura, dei rischi e della pericolosità dell’investimento effettuato e che, pertanto, il valore delle azioni in suo possesso era pressoché azzerato. I tentativi di arrivare ad un componimento bonario della controversia sono risultati vani, e nel 2017, il risparmiatore ha promosso il processo conclusosi vittoriosamente con la sentenza del 26 maggio 2020. «Con essa» dice ancora l’avvocato Graziuso a proposito della decisione «il tribunale di Brindisi ha riconosciuto la violazione da parte della banca intermediaria della normativa di settore ed in particolare degli obblighi di informazione sulla stessa gravanti con conseguente diritto al risarcimento del danno di 81. 649, 75 euro, oltre interessi, per responsabilità da contatto sociale. Il riconoscimento per la prima volta, a quanto consta, in sede giudiziale della violazione degli obblighi informativi e della responsabilità della banca per la vendita delle azioni Veneto Banca con conseguente diritto al risparmiatore al risarcimento integrale del danno patito è motivo di grande soddisfazione».

Le reazioni

«Per noi cambia poco o nulla, Intesa paga perché nel 2019 si fuse, per incorporazione, con Banca Apulia». Andrea Arman, dei coordinamento Don Torta, analizza così la sentenza di Brindisi. «Il decreto sulla messa in stato di liquidazione di Veneto Banca è chiaro» aggiunge Arman «Intesa si chiama fuori da ogni pretesa del risparmiatore per i danni causati dalla vendita delle azioni. Altro discorso riguarda Banca Apulia, che è di fatto stata acquistata. Vi è una intermediazione e una successione logica delle posizioni dovuta alla vendita. Certamente resta il fatto di un pronunciamento del giudice civile sul fatto che i contratti di acquisto sono nulli sulla base delle false informazioni sulla pretesa sicurezza dell'investimento».—

giorgio barbieri

© RIPRODUZIONE RISERVATA