Tari, slittamento delle scadenze sia per i cittadini sia per le imprese
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Il limite massimo per pagare le utenze domestiche passa dal 30 giugno al 31 luglio, seconda rata a dicembre
REGGIO EMILIA
Più respiro nei prossimi mesi per tutti, sia per i cittadini sia per le imprese, grazie allo slittamento delle scadenze Tari (la tariffa rifiuti relativa alla gestione, al servizio di raccolta e di smaltimento dei rifiuti, imposta comunale istituita nel 2014) per l’anno 2020.
Il Comune di Reggio Emilia, con una scelta condivisa con la maggior parte degli altri Comuni della provincia reggiana e il Consiglio locale di Atersir (Agenzia di regolazione dei servizi pubblici locali ambientali della regione Emilia-Romagna), rinvierà il pagamento delle rate della Tari 2020. Vengono rinviare di un mese la prima scadenza per le utenze domestiche e di tre mesi quella per le utenze non domestiche. In particolare la prima scadenza per le utenze domestiche passa dal 30 giugno al 31 luglio, mentre per le utenze non domestiche il termine si sposta dal 30 giugno al 30 settembre: in quest’ultimo caso, nella rata saranno applicate le agevolazioni per le chiusure dovute al Coronavirus, mentre gli eventuali conguagli del secondo semestre 2019, per vuotature eccedenti le “minime”, saranno posticipati dalla prima alla seconda rata 2020. Sia per le utenze domestiche che per le non domestiche, la scadenza della seconda rata slitterà invece a fine anno, il 2 dicembre.
Le risorse necessarie per garantire agevolazioni e scontistiche sono per ora a carico dei Comuni e di Atersir, non essendo stato previsto nel Decreto Rilancio varato dal Governo un fondo ad hoc per la Tari, come invece era stato proposto da Anci in sede di trattativa. Nelle prossime settimane spetterà al Consiglio comunale ratificare queste decisioni.
GLI AMMINISTRATORI
«In questo momento complesso per tutti il Comune, che compie un ulteriore sforzo per venire incontro alle esigenze della città – spiega l’assessore ai Tributi del Comune di Reggio Emilia Lanfranco de Franco – questo ci permetterà di calcolare, già nella prima rata, le agevolazioni che saranno previste per le attività chiuse a causa del Coronavirus, che rappresenteranno un impegno sostanzioso per le casse comunali. Anche il conteggio dei conguagli nella seconda rata di dicembre alleggerirà nell’immediato l’impegno da parte dei contribuenti. Grazie alla collaborazione con i sindaci della provincia, il gestore Iren e le forze sindacali, arriviamo a un quadro omogeneo a livello provinciale. Confermiamo l’impegno di 150mila euro per il fondo sgravi Tari ai nuclei familiari con Isee fino a 12.500 euro».
«Era molto importante dare una risposta concreta specialmente alle attività commerciali – afferma l'assessore all’Ambiente Carlotta Bonvicini –. Ora la sfida sarà ripartire senza perdere di vista gli obiettivi di mandato sulla riduzione dei rifiuti, scoraggiando abbandoni dei dispositivi usa e getta».
La dilazione del termine di pagamento Tari coinvolgerà la quasi totalità dei Comuni reggiani ad esclusione di alcuni dell’Unione montana che, da diversi anni, avevano impostato in accordo con il gestore il pagamento della prima rata al 30 settembre e manterranno pertanto tale scadenza.
La provincia
Il presidente della Provincia Giorgio Zanni rivendica «la scelta collettiva e condivisa» e il ruolo del coordinamento dei sindaci reggiani. «Grazie all’impegno di Nico Giberti, sindaco di Albinea, consigliere provinciale e coordinatore del Consiglio locale di Atersir, abbiamo ottenuto lo slittamento». Giberti osserva: «Siamo già al lavoro per applicare scontistiche, in particolare alle imprese, ma ogni Comune dovrà fare le opportune valutazioni sulla base del proprio bilancio. La dilazione a settembre permetterà di avere idee più chiare, cosa che sarebbe stata impossibile mantenendo la scadenza della tassa così ravvicinata e in assenza di previsioni certe circa l’andamento delle entrate e dell’emergenza sanitaria. Un altro aspetto da sottolineare è che, ad oggi, esiste una delibera di Arera (l’autorità di regolazione per energia reti e ambiente che svolge attività di controllo anche sul ciclo dei rifiuti) che impone agli enti locali di effettuare sconti sulla tassazione, ma al momento non sono previste coperture sulla scontistica all’interno del Decreto Rilancio. Questo – conclude – farebbe inevitabilmente gravare le riduzioni della tariffa interamente sui bilanci comunali». —