Chiara Ferragni agli Uffizi, che la definiscono «divinità contemporanea nell’era dei social»
L’occasione le è stata data da un servizio fotografico, e Chiara Ferragni ha deciso di coglierla. A margine di un appuntamento di lavoro che l’ha portata a Firenze, dentro luoghi di norma invasi da turisti e appassionati, l’influencer ha deciso di visitare gli Uffizi, pubblicando sul proprio profilo Instagram un estratto della giornata. Ad accompagnarla nel tour del museo, dispensando laddove necessarie spiegazioni e consigli, è stato Eike Schmidt, direttore della struttura.
L’uomo ha raccontato come la Ferragni sia rimasta incantata dal Botticelli, non per la Venera e Primavera, ma per Le storie di Giuditta e L’adorazione dei Magi, dipinto nel quale è contenuto un autoritratto dell’artista. Anche la Scultura del Laocoonte è riuscita a stupire l’imprenditrice, che, agli Uffizi, ha saputo anche evitare le polemiche social che, qualche settimana fa, hanno accompagnato la sua visita dei Musei Vaticani.
«Il mito di Chiara Ferragni, diviso fra feroci detrattori e impavidi sostenitori, è un fenomeno sociologico che raccoglie milioni di seguaci in tutto il mondo, fotografando un’istantanea del nostro tempo», si è letto poi, sul profilo Instagram degli Uffizi di Firenze, dove la bionda è stata immortalata accanto alla Venere del Botticelli.
«I canoni estetici cambiano nel corso dei secoli. L’ideale femminile della donna con i capelli biondi e la pelle diafana è un tipico ideale in voga nel Rinascimento. Magistralmente espresso alla fine del ’400 da Sandro Botticelli nella Nascita di Venere attraverso il volto probabilmente identificato, con quello della bellissima Simonetta Vespucci, sua contemporanea. Una nobildonna di origine genovese, amata da Giuliano de’ Medici, fratello minore di Lorenzo il Magnifico e idolatrata da Sandro Botticelli, tanto da diventarne sua Musa ispiratrice. Ai giorni nostri l’italiana Chiara Ferragni, nata a Cremona, incarna un mito per milioni di followers, una sorta di divinità contemporanea nell’era dei social», si è letto ancora, in un paragone estremo tra le due figure.