Mercato verso il rientro nel centro di Mantova: ma resta il nodo dei banchi
MANTOVA. Il prossimo potrebbe essere l’ultimo giovedì apparecchiato in piazzale Montelungo, dove i 220 banchi del mercato settimanale sono stati dirottati il 21 maggio, con l’avvio della fase 2 a maglie larghe. Dopo due mesi di stop e una prova blindata in piazza Sordello per 17 banchi alimentari.
“Potrebbe”, perché il piano di rientro del Comune non combacia con quello degli ambulanti, ansiosi di tornare tra i ciottoli e le piazze del centro ma secondo la geografia pre-Covid. Il nodo è piazza Virgiliana. Il Comune vorrebbe trasferirci una trentina di banchi, per disinnescare il rischio di assembramenti. Ma gli ambulanti di Anva Confesercenti mettono le mani avanti: o tutti al proprio posto, oppure è preferibile restare sul Te. L’imperativo della sicurezza, però, è troppo stringente per buttarla in polemica: non c’è alcun muro contro muro – assicurano tutti – c’è solo il desiderio di riguadagnare la normalità rapinata dal virus.
«Stiamo lavorando perché il mercato rientri in centro il 6 agosto – conferma il vicesindaco Giovanni Buvoli – lo Sportello unico ha messo a punto un nuovo piano, ora al vaglio della polizia locale, che presenteremo alle associazioni di categoria entro la settimana».
Rispetto alla prima proposta del Comune, che prevedeva il trasloco di 50 ambulanti in piazza Virgiliana e il taglio lineare di 40 banchi, la nuova ipotesi «non lascerebbe a casa nessuno». Qualcuno, però, dovrebbe comunque accettare il trasferimento temporaneo in piazza Virgiliana (una trentina di commercianti) e a tutti verrebbe chiesto di ridurre le dimensioni dei banchi (sul punto c’è accordo).
«L’intenzione c’è, vogliamo riconquistare una parvenza di normalità – ripete Buvoli – ma sappiamo bene che la situazione evolve di giorno in giorno e va monitorata. Mettere in sicurezza un mercato così esteso, in un centro storico come il nostro, è complicato. Considerando anche che i plateatici dei locali sono stati allargati, e che l’utenza del mercato si sommerebbe a quella dei negozi e al flusso dei residenti. La situazione è delicata, ogni azione è orientata alla sicurezza, lo sanno anche gli ambulanti con i quali non c’è mai stato alcun muro contro muro».
Vero, niente polemiche muscolari per il solo gusto di alzare la voce, però la posizione di Anva Confesercenti è netta: «Aspettiamo con ansia il rientro in centro, ma respingeremo qualsiasi proposta che preveda uno spostamento in piazza Virgiliana, piuttosto restiamo dove siamo adesso – scandisce il referente dell’associazione, Simone Nasi – se poi il Comune ci ordinerà di rientrare alle sue condizioni, se ne assumerà la responsabilità. In che senso? Nel senso che noi ci adegueremo, ci mancherebbe altro, ma esprimendo la nostra contrarietà. Che sia chiaro, anche ai nostri associati, che Anva non è d’accordo».
Per il resto, l’associazione conferma la sua proposta, già formalizzata a giugno: riduzione della metratura dei banchi, blocco della spunta (gli ambulanti di riserva che occupano gli spazi in caso di assenza dei titolari) e stop alla vendita di merci usate, che alimentano la confusione da “rüma-rüma”. Misure, le ultime due, che basterebbero a realizzare il taglio lineare di 40 banchi previsto dal primo piano del Comune.
Meglio piazzale Montelungo che rientrare in centro in ordine sparso, disorientando una volta di più i clienti: «Sì, proprio così – insiste Nasi – se è per la sicurezza, noi siamo disposti a restare sul Te anche fino a Natale, purché ci mettano nelle condizioni di lavorare dignitosamente, non tra le pozzanghere quando piove e con i posteggi delimitati».