Calci, pugni e una rivalità calcistica dell'America del sud che ora spaventa Livorno
In un locale si sono affrontati i sostenitori dell'Universitario e dell'Alianza, club del Perù nemici da sempre
LIVORNO. Quando il pallone diventa morte. Quando il tifo è criminale. C’è un filo lungo più di 10mila chilometri che lega Livorno all’America del sud. Un legame di cuore e – in alcuni casi – di violenza. Novembre 2019. Due giovani morti. Uno ha 19 anni, l’altro 22. Si uccidono a colpi di pistola. Settembre 2018. Una setta religiosa decide di occupare uno stadio di calcio per preghiere e riti: arrivano i tifosi della squadra di casa -l’Alianza - e scoppia la guerra, con tanto di mazze e bastoni. I santoni vengono cacciati nel sangue. Notte tra sabato 1 e domenica 2 agosto scorsi, via dei Pelaghi. In un locale frequentato da sudamericani scoppia una violenta rissa: sedie, tavoli, lattine di birra lanciati ovunque. Trenta uomini si picchiano con qualsiasi cosa capiti loro tra le mani. Arrivano le forze dell’ordine e tutti scappano. Ricapitolando. I primi due episodi – la sparatoria e la rissa “tifosi-religosi” – sono accaduti in Perù. Il terzo a Livorno. La base, però, è la solita. Ed è formata da due parole. Due stili di vita. Due religioni sportive.
SANGUE E RIVALITA' CENTENARIA
Universitario e Alianza. Sono le squadre di calcio principali della città di Lima. La capitale del Perù. L’Universitario, maglie chiare color crema, fondato nel 1924 da studenti del principale ateneo del Paese, rappresenta le classi bianche agiate. L’Alianza, colori biancoblù, anche se agli esordi vestiva la livrea della bandiera italiana, per sottolineare le origini di un socio fondatore, è nata nel 1901 per volontà di figli di operai ospitati dalle scuderie ippiche Alianza. È la squadra dei ceti bassi e popolari, dei lavoratori. È la formazione di calcio più antica del Perù. Universitario e Alianza sono alla base della notte di follia al circolo di ballo latino americano Oasis, nel quartiere Coteto. Perché tra gli 885 peruviani che abitano in provincia – 770 in città – la maggior parte ama il calcio. Tanto da fondare due club di tifosi: “Livorno U Crema” e “Livorno Grone”. Peruviani trapiantati all’ombra dei Quattro Mori. Col derby che, però, continua a scorrere nel sangue. I Crema tifano Universitario. I Grone sono per l’Alianza.
LA RISSA DI DOMENICA
Dopo lo stop a causa del virus, a inizio marzo, il campionato di calcio del Perù riprenderà sabato. Ma la rivalità tra Universitario e Alianza non dorme mai. Ed ora è esplosa anche a Livorno. Tutto nasce sabato pomeriggio, quando i sostenitori dell’Universitario residenti in città – e in altre zone della Toscana – si radunano per fare festa. Birre, musica e cori in un parco. Poi, la decisione di trascorrere la serata all’Oasis di via dei Pelaghi. La festa prosegue tranquilla fino a quando, verso le 3 di notte, nella sala da ballo irrompono i rivali dell’Alianza. Scoppia il caos. I tifosi si scontrano senza pietà, il calcio diventa odio, lo sport sfocia nella guerra. Qualcuno prova a placare gli animi, ma è tutto inutile. In via dei Pelaghi si gioca il derby dei colpi proibiti. Una sola persona risulta attualmente identificata. Gli altri si dileguano alla vista delle sirene di ambulanze e forze dell’ordine.
BOTTE DAL 1928
La prima sfida ufficiale tra Universitario e Alianza risale al 23 settembre 1928. E finisce a botte. L’Universitario vince 1-0, ma tra il 70’ e il 79’ minuto di gioco, dopo varie risse in campo, l’arbitro espelle sei giocatori, cinque dei quali dell’Alianza. Gli animi si scaldano per un contestatissimo rigore concesso all’Universitario. Con una squadra ridotta in sei giocatori, sotto il numero legale, il direttore di gara sospende la partita. E la situazione degenera. Botte in tribuna, e quando i tifosi dell’Universitario prendono di mira Filomeno Garcia, centrocampista dell’Alianza, i compagni lo difendono ingaggiando un incredibile corpo a corpo tra campo e spalti. A quel punto compaiono i bastoni; quelli che i tifosi dell’Universitario brandiscono e lanciano ai calciatori avversari. Il Clasico de los Bastonazos finisce con la polizia in campo. —