Simone, star delle passerelle e uomo copertina: «Ora promuovo su Instagram la mia Treviso»
Ex dipendente della Monti, a 33 anni è uno dei più importanti modelli italiani: ha lavorato per Dolce&Gabbana ed è finito su Men’s Health e GQ
TREVISO. Simone Bredariol i vestiti avrebbe voluto farli, e invece si è trovato ad indossarli. A dieci anni di carriera da modello il trentatreenne villorbese traccia un bilancio, ricordando proprio come da un momento buio, la crisi economica del 2008 che gli ha fatto perdere il posto di lavoro alla tessitura Monti, si sia aperta una nuova opportunità.
A 23 anni entra infatti nell’agenzia Dmanagement di Milano e la sua bellezza conquista stilisti extra lusso come Brunello Cucinelli e Stefano Ricci, passando per Dolce&Gabbana e Boggi, ma anche per i marchi più pop come Intimissimi o H&M. La sua fisicità imponente lo porta ad avere grande successo all’estero, soprattutto in America e in Germania, e su Instagram conta 260mila follower.
Un vero “uomo di mondo”, che però ha scelto di restare a Treviso, perché?
«Non ho ancora trovato una città così vivibile. Se ho bisogno di passare una giornata al mare vado a Jesolo, se decido di fare due passi in montagna è a portata di mano. E poi io amo camminare sulle mura o in Restera, almeno due volte al giorno. Qui ho la mia famiglia e i miei amici, “casa” per me è solo Treviso».
Ha passato qui anche il lockdown?
«Sì, nel mio appartamento, e devo dire che la solitudine non mi è pesata per nulla, sono una persona che ha bisogno dei suoi spazi. E poi finalmente ho colmato lacune cinematografiche. Avrei forse gradito la compagnia di un cane, che desidero tanto ma non potrei tenere a causa dei miei impegni».
Qual è la prima cosa che fatto una volta libero?
«Un giro in bici con mio padre. Prima di diventare modello ho fatto 12 anni di ciclismo agonistico, correndo con il Gruppo Mosole, Bianchin di Ponzano e la Marchiol».
Cosa si dovrebbe fare secondo lei per ripartire?
«Ascoltare gli artisti, perché hanno una mente creativa, capace di trarre vantaggio dalle situazioni critiche. E poi ora sono quelli che portano leggerezza, una condizione necessaria per guardare al futuro con ottimismo».
La Regione ha preferito investire sugli influencer, come lei, soprattutto per la ripresa turistica, cosa ne pensa?
«È una buona idea, perché adesso la comunicazione passa attraverso i social, tuttavia le persone che seguono gli influencer sono i giovani, e solitamente hanno un minor potere d’acquisto, quindi questa strategia secondo me andrebbe integrata con altre, rivolte ad altri target».
Lei pubblica le foto di Treviso su Instagram?
«Tantissimo, soprattutto la città d’acqua, i Buranelli, l’Alzaia, il Sile, perché rappresenta la mia quotidianità, durante il lockdown ho anche dato una mano al Bacaro per una raccolta fondi on line».
Quando ha iniziato a fare il modello?
«La primissima esperienza è stata per Benetton a 8 anni, facevano le prove dei vestiti su di me, poi da adolescente ho fatto la prima campagna fotografica. Il debutto sulla passerella della Milano Fashion Week risale a 10 anni fa con una sfilata per Dolce&Gabbana, e da lì non mi sono più fermato. Oltre che per i vestiti ho fatto anche la pubblicità di un profumo di Davidoff e di occhiali per Bulgari. Ma quello che mi dà più soddisfazione sono le copertine, come quelle per Men’s Health o GQ, perché qui non deve emergere l’abito, ma la personalità del fotografo e del modello».
Quando non lavora, cosa fa?
«La mia passione è la pesca, vado sul Piave o nei torrenti prealpini bellunesi, e poi mi piace visitare le cantine del territorio. Anche il riposo è fondamentale per il mio lavoro, io sono più un tipo da cene in compagnia di amici, meglio se di pesce, soprattutto crudo».
Andrà in vacanza?
«Proprio ora sarei dovuto essere a Ibiza, ma per quest’anno si sta in Italia, una settimana in Puglia e poi in Sardegna a fine estate per una gara di pesca».
C’è una donna nella sua vita?
«Ho chiuso la mia ultima relazione a settembre e ora sono in un periodo di riflessione perché quando mi impegno lo faccio seriamente, e sento che la prossima sarà la donna giusta».