Il gran volo di Giulio, lascia il suo Cecina e passa alla Fiorentina: «La chance della vita»

CECINA.  Giulio Barlettani passa alla Fiorentina e il Cecina calcio piazza un vero colpo di mercato. Il direttore sportivo Stefano Lecci conferma che la trattativa è conclusa: mancano solo la firma e i dettagli, ma se niente cambia da lunedì 17 il centrocampista rossoblù, cresciuto nelle giovanili e sbarcato in prima squadra per disputare il campionato di Promozione a gennaio scorso, inizierà la preparazione con l’under 18 viola. «La cessione – sottolinea il diesse – spiega il nostro metodo: valorizzare i ragazzi del vivaio e poi venderli anche a società professionistiche o dare loro la possibilità di salire al vertice indossando questa casacca».

«Sono contento – dice Barlettani al telefono – perché l’esperienza lontano da casa mi aiuterà a crescere. Mi piace giocare a calcio e mi impegnerò per rimanere a lungo con la maglia viola. So quanto è difficile: la concorrenza è forte e ci saranno sicuramente tanti ottimi giocatori, ma ho promesso a me stesso che darò il massimo rimanendo come sono. Sì, in alto arrivano in pochi e dovrò lottare per conquistare la maglia. Ma ho un grande entusiasmo e tanta voglia di far bene. Sono pronto: frequento i campi da quando avevo otto anni e non vedo l’ora di misurarmi con nuove sfide».

Siccome il tempo vola via, il protagonista della nostra storia deve organizzarsi anche con la scuola. Nato il 10 novembre 2003, ha 16 anni, ha finito la terza liceo scientifico all’Enrico Fermi e ora valuterà se passare al privato, sempre a Cecina, per gestire meglio la settimana di lavoro che lo vedrà impegnato a Firenze ad allenarsi e a preparare le partite di campionato. Barlettani, in forza agli Allievi regionali Elite, ha debuttato in prima squadra alla fine di gennaio nella trasferta vinta sul terreno dell’Audace Galluzzo ed è rimasto con i nuovi compagni fino al faccia a faccia di Montalcino, il primo marzo, la domenica prima della chiusura imposta dal governo a causa del coronavirus e alla sospensione di tutte le attività sportive.

A San Donato, a febbraio, ha segnato pure un gol calciando di destro. Sull’asse centrale ha versato contributi determinanti, sostenendo l’attacco in fase offensiva. Si è ambientato molto velocemente e da mister Sebastiano Miano ha imparato quanta costanza serva per scavare la differenza. «Sarà un anno impegnativo – prosegue Giulio – anche perché non c’ è soltanto il campo, dovrò anche studiare e spostarmi, dividendomi tra lezioni al mattino, viaggi a Firenze, famiglia e fidanzata. Ma quando una cosa interessa, si fa. I miei genitori sono soddisfatti e questo è importante. Che topo sono? Schietto e freddo, parlo davanti ma, a volte, sono impulsivo. Proverò a migliorare la personalità sotto questo profilo. Gli obiettivi adesso sono dare il meglio e arrivare al diploma, poi si vedrà».

Comunque Giulio sembra avere le idee già chiare su quello che dovrà essere il suo percorso: «Dopo la maturità vorrei iscrivermi a Legge a Pisa, così da diventare avvocato penalista, in quanto mi piace avere le responsabilità. Vedremo. Intanto studio volentieri storia, letteratura italiana e mi interesso all’archeologia. In Italia tifo Milan e, all’estero, mi piace il Liverpool: non tanto per un discorso tecnico quanto perché l’ambiente e l’inno del prepartita (il famoso “You’ll never walk alone”) trasformano i giocatori sul prato». In questa estate appena ha un minuto libero, quindi quando rientra dal mare dove ogni giorno incontra gli amici, guarda i film di Robert De Niro: Quei bravi ragazzi e Casinò lo hanno divertito. Di certo, tra gli attori, le personalità non mancano.