Museo Civico, le opere legate dall’amicizia tra gli artisti che si frequentavano

Continua a palazzo Menghini l’allestimento di sale e corridoi. E alcune famiglie vorrebbero aprire alle visite le case dei pittori 

CASTIGLIONE DELLE STIVIERE. Proseguono i lavori a palazzo Menghini per la creazione del museo civico promosso dall'amministrazione Volpi che, con la consigliera delegata Lucia Zanotti, sta sistemando le sale interne con molte opere concesse in prestito dagli eredi di un gruppo di artisti che hanno fatto la storia dell'arte castiglionese.

«Il concetto che lega insieme queste opere è l’amicizia - spiega la Zanotti - perché questi artisti si conoscevano e si frequentavano. L’idea è di farli incontrare di nuovo in questo spazio». Nel museo ci saranno opere di Giuseppe Brigoni, Ezio Mutti, Carlo Malerba, Oreste Marini, Danilo Guidetti, Giuseppe Facciotto, Aldo Rossi, Pietro Beschi, Rocco Rizzi, Franco Ferlenga, Mario Calzoni, Giuseppe Pancera, Antonio Annovazzi, Mario Porta e Angelo del Bon a cui si aggiungono Enos Rizzi, Stefano Nardi e Oliviero Filippini, unici tre artisti viventi ospitati nel museo.

«Dobbiamo ringraziare l’entusiasmo degli eredi che hanno capito il nostro intento e cioè quello di creare un museo emozionale - spiega sempre Zanotti - il che non vuol dire che non siamo stati attenti al valore delle opere, ma abbiamo cercato anche di raccontare a rafforzare un orgoglio castiglionese che ha caratterizzato questa grande produzione artistica».

I lavoro proseguono e l'allestimento sfrutta gli spazi dell'ex asilo: al piano terra sono quasi pronte alcune sale e cioè il corridoio Brigoni, la sala Mutti, il corridoio Aldo Rossi, la sala Nardi-Rizzi-Beschi-Calzoni, mentre al primo piano ci sarà la sala Ferlenga. Zanotti, oltre a ringraziare l'amministrazione per aver creduto nel progetto, ricorda che c’è «entusiasmo negli uffici che ci stano aiutando e nelle famiglie, non ultima quella di Ezio Mutti, che sta pensando di recuperare uno spazio espositivo nella casa del padre; la possibilità di aprire la casa di Oreste Marini, oltre a quella di Aldo Rossi e Franco Ferlenga, già sistemate a museo con opere esposte. Il figlio di Ferlenga, l'architetto Alberto, rettore della Iuav di Venezia, si è detto molto soddisfatto del progetto e di questo lo ringrazio a nome di tutti il Comune».

«La Zanotti sta facendo un ottimo lavoro, a lei il grazie di tutti noi per l’impegno e il lavoro svolto sin qua» commenta il sindaco Volpi.