L'omicidio di Sarah Scazzi, avvenuto 10 anni fa ad Avetrana, si trasforma in una serie tv prodotta da Groenlandia di Matteo Rovere e diretta dal regista pugliese Pippo Mezzapersa 26 AGOSTO 201029 SETTEMBRE 20106 OTTOBRE 20106 OTTOBRE 201015 OTTOBRE 2010NOVEMBRE 2010 - MAGGIO 201126 MAGGIO 201130 MAGGIO 201129 LUGLIO 201110 GENNAIO 201231 GENNAIO 20123 LUGLIO 201220 APRILE 201316 NOVEMBRE 201427 FEBBRAIO 201527 FEBBRAIO 201527 FEBBRAIO 2015FEBBRAIO-GIUGNO 2015GIUGNO 201527 LUGLIO 2015 21 FEBBRAIO 2017
L’omicidio della quindicenne Sarah Scazzi, commesso nel 2010 ad Avetrana, in provincia di Taranto, diventa una serie tv, diretta dal regista pugliese Pippo Mezzapesa (Il paese delle spose infelici) e un documentario firmato da Christian Letruria. Il progetto, prodotto da Matteo Rovere (Il primo Re) per Groenlandia, prende ispirazione dal libro Sarah – La ragazza di Avetrana di Flavia Piccinni e Carmine Gazzanni, pubblicato a fine luglio da Fandango. Il testo ha riportato al centro della cronaca il caso, ancora avvolto dal mistero, con inquietanti rivelazioni.
È il 26 agosto di dieci anni fa quando Sarah esce di casa per non farvi più ritorno. La denuncia della scomparsa da parte della famiglia finisce in tragedia dopo quarantadue giorni di ricerche quando il corpo viene ritrovato in un pozzo. A confessare l’omicidio è lo zio di Sarah Michele Misseri, ma la verità giudiziaria è un’altra: i colpevoli del crimine sono la zia Cosima e la cugina Sabrina Misseri. Le due vengono condannate all’ergastolo nonostante si siano sempre dichiarate innocenti.
Molti sono ancora i punti interrogativi della vicenda che ha tenuto il paese incollato alla tv. L’omicidio Avetrana diventa infatti un set a cielo aperto, un grande fratello dedicato alla cronaca nera: la svolta del caso avviene quando Concetta Serrano, madre di Sarah, collegata in diretta con la trasmissione Chi l’ha visto? viene a sapere della morte della figlia e della confessione dello zio Michele. Un altro dramma di cronaca diventa evento live proprio come la tragedia di Vermicino del 1981 e la scoperta dei corpi dei fratellini di Gravina in Puglia nel 2008.
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