Pistoia, muore a 31 anni l’avvocato Matteo Liberotti
PISTOIA
Ha lasciato un segno nel cuore di tutti coloro che lo hanno conosciuto. Per la sua costante gentilezza, per l’educazione quasi d’altri tempi per un giovane della sua età. Matteo Liberotti è morto nella nottata di domenica 9 agosto, nella sua abitazione di via Vetriceto, a Pistoia. Avvocato, avrebbe compiuto 32 anni il prossimo 28 ottobre. Negli ultimi due anni aveva lottato con un’indomabile ottimismo contro la gravissima malattia che lo aveva colpito, e che sembrava fosse riuscito a sconfiggere definitivamente prima che si ripresentasse ancor più aggressiva di prima, avendo, alla fine, la meglio su di lui.
A diffondere tra i colleghi la tragica notizia, è stata, ieri mattina, la presidente dell’Ordine degli avvocati di Pistoia Cecilia Turco. «Un giovane avvocato, Matteo Liberotti, ci ha lasciati – ha scritto sulla pagina Facebook dell’Ordine – È deceduto nella sua abitazione nella nottata. Matteo avrebbe compiuto 32 anni ad ottobre. Si era iscritto all’Albo degli Avvocati di Pistoia il 2 febbraio 2018, dopo un brillantissimo percorso di studi, costretto poi a rinunciare alla libera professione a causa della gravissima malattia che lo ha portato alla morte. Aveva iniziato i primi passi della professione prima con l’avvocato Enrico Panelli e, successivamente, con l’avvocato Giuseppe Castelli. Un giovane molto bravo, serio, scrupoloso, rispettoso ed educato. Lo avevamo incontrato in occasione dell’ultimo Natale ed era stato accolto con grande affetto e partecipazione. L’Ordine degli Avvocati di Pistoia lo ricorda e si stringe attorno al babbo Alberto e alla mamma Paola».
La notizia della sua morte ha suscitato dolore anche negli uffici del Tribunale e della procura di Pistoia, dove aveva avuto una doppia esperienza di stagista durante il suo praticantato da avvocato negli studi Panelli e Castelli.
«Era un ragazzo di altri tempi – ricorda l’avvocato Giuseppe Castelli, presidente della Camera penale di Pistoia – Gentile, educato, premuroso, ed estremamente preparato nella sua professione. In questi ultimi mesi, tutte le volte che entravo negli uffici del tribunale e della procura mi chiedevano di lui, di come stava. Era nel cuore di tutti. Quando poteva, passava sempre a trovarci i studio. È una notizia che mai avrei voluto ricevere. Il pensiero della sua malattia era sempre lì in un angolino della mente, ma cercavo quasi di scacciarla. Purtroppo è successo».
Figlio del luogotenente della Guardia di Finanza Alberto Liberotti – a lungo a capo della sezione di polizia giudiziaria delle Fiamme gialle presso la procura – oltre alla mamma Paola, Matteo lascia anche la fidanzata Stefania Caporali – avvocato all’Avvocatura dello Stato a Firenze – con cui avrebbe dovuto sposarsi a breve.
La salma è stata composta nell’abitazione di via Vetriceto, da dove, mercoledì mattina,12 agosto, verrà accompagnata alla vicina chiesa di Capostrada. Alle 9,30, la cerimonia funebre, quindi il trasporto al cimitero della piccola frazione collinare di Cesi, nel comune di Terni, città di origine di Matteo e della sua famiglia. —