Sui controlli nell’Enza è scontro tra ambientalisti
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Rivi (Fipsas) e Cervi (Pro Natura): «Smentiamo Legambiente: c’è vigilanza» Le due associazioni in campo dal 2016 con turni da 5 ore l’uno e guardie giurate
VAL D'ENZA. «Le nostre associazioni non solo smentiscono “la totale assenza di vigilanza sull’Enza ” affermata dal presidente di Legambiente Reggio Emilia, anzi reclamano il merito di una vigilanza costante, continua su tutti i corsi d’acqua della provincia di atta a individuare il più tempestivamente possibile anche gli sversamenti inquinanti di varia natura che purtroppo affliggono i nostri corsi d’acqua mettendo a repentaglio l’ambiente, la qualità delle acque che riforniscono i nostri acquedotti, la fruizione e salute dei turisti».
Così, in una nota, Antonio Rivi, presidente della Federazione italiana pesca sportiva e attività subacquee di Reggio Emilia, e Giuliano Cervi, presidente di Pro Natura sezione Reggio Emilia intervengono. A pochi giorni dal grave episodio di sversamenti inquinanti nel fiume, sulla gestione e, soprattutto i controlli lungo l’Enza, si apre un fronte di opposizione tra associazioni ambientaliste.
Le problematiche del fiume sono molteplici e l’eccessiva pressione turistica, accresciuta in questa estate che segue l’emergenza Covid e la fine del lockdown, finisce per aggravarle. «Quest’anno, come era prevedibile, l’Enza è stata letteralmente invasa nei fine settimana da migliaia di turisti – spiegano i due presidenti – Il 2 giugno al Pagoda abbiamo contato 238 auto e svariate motociclette, che equivalgono a circa 700 persone».
Legambiente ha denunciato lo stato di degrado presente sul torrente Enza da Cerezzola, nel Comune di Canossa, fino alla Mora, nel Comune del Ventasso, passando per il comune di Vetto. In particolare causato dai parcheggi selvaggi e dall’abbandono di rifiuti. Ma le due associazioni non ci stanno. «Evidentemente Legambiente fa riferimento alla situazione dell’estate 2015, quando i Comuni di Canossa e Vetto chiesero aiuto ad alcune associazioni», replicano Rivi e Cervi sottolineando che all’appello allora risposero solo Fipsas e Pro Natura.
«Dal 2016 – spiegano ancora – i Comuni di Canossa e Vetto hanno stipulato con noi una convenzione. Nel periodo estivo, dal primo giugno al 30 settembre, prevede 3 turni settimanali di vigilanza che includono sempre il sabato e la domenica pomeriggio più un giorno infrasettimanale. Le due associazioni, nei tre turni di 5 ore ciascuno, mettono in campo settimanalmente 9/10 guardie giurate in materia ittica ambientale che percorrono tutto il tratto dell’Enza da Cerezzola a Vetto lido».
Dalla metà maggio scorso al 9 agosto sono stati effettuati in questo modo 34 turni di vigilanza in convenzione coi Comuni di Canossa e Vetto ed elevato una ventina di sanzioni per infrazioni varie. In più Fipsas e ProNatura organizzano, con l’aiuto di volontari, la rimozione di rifiuti sparsi, per lo più riconducibili alle “notti brave” sulle sponde del fiume.
Programmazione dei turni e report con gli esiti degli stessi e dati su afflusso turistico, auto nel greto, fuochi a terra, cani vaganti e abbandono rifiuti, vengono mensilmente comunicati a Comuni e forze dell’ordine. E, secondo le associazioni, la situazione è nettamente migliorata in termini di fruizione e minore abbandono di rifiuti.
La vigilanza viene condotta anche in comune con la polizia locale, ma le due associazioni, in un apposito summit con i soggetti interessati hanno chiesto, a fronte dell’alto numero di turisti, «una maggiore presenza delle forze istituzionali di polizia con operazioni congiunte» anche «per meglio proteggere l’azione dei volontari talvolta esposta a resistenze e tentavi d’intimidazione messi in atto da gruppi “imbottiti” d’alcol». La polizia municipale ha garantito due servizi al mese, la polizia provinciale e i carabinieri forestali almeno un servizio al mese. —
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