Frana in Valtellina, la Regione Lombardia stanzia 200 mila euro per la messa in sicurezza della zona
Concluse le operazioni di soccorso a Chiesa Valmalenco, in provincia di Sondrio
Si sono concluse le operazioni di soccorso a Chiesa Valmalenco, in provincia di Sondrio, dove ieri una frana ha spazzato via l’auto con dentro quattro persone: tre sono morte mentre una quarta, un bimbo di cinque anni, è rimasto gravemente ferito e si trova ancora intubato nel reparto di terapia intensiva pediatrica dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo. Una quinta persona, Davide Rizzi, di 49 anni, è rimasto ferito all’addome e è attualmente ricoverato all’ospedale Manzoni di Lecco. L’allarme è scattato alle 17.16 di ieri pomeriggio e i soccorsi sono andati avanti fino alla tarda mattina di oggi: come spiega la sindaca di Chiesa Valmalenco, Renata Petrella, non sono state rinvenute altre vittime né altri feriti sotto le macerie. Ma la strada che è stata interessata dalla frana, che porta alla località di Chiareggio, è stata chiusa e il prefetto di Sondrio, Salvatore Pasquariello, ha reso noto che l'area della tragedia è stata sottoposta a sequestro da parte della Procura della Repubblica di Sondrio. Nella mattinata di oggi poi sono state evacuate circa 15 persone che avevano la casa a ridosso della strada: si tratta di seconde abitazioni di persone della zona, che al momento sono rientrate nei loro comuni di residenza.
Il Comune di Chiesa Valmalenco ha intanto affidato a un ingegnere una perizia sul ponte che è stato travolto dalla frana: solo in seguito alla relazione del tecnico, come ha chiarito la sindaca, si deciderà di riaprire o meno la strada. Nel frattempo, Regione Lombardia ha stanziato 200 mila euro per due interventi, ognuno del valore di 100 mila euro. “Serviranno a ripulire il fiume: un intervento sarà a valle e uno a monte”, ha spiegato l’assessore alla Protezione Civile Pietro Foroni, che in mattinata si è recato sul posto insieme all’assessore agli Enti locali, Montagna e piccoli Comuni Massimo Sertori. “Da un primo riscontro sembra che, nel caso in cui non si verifichi un avviso di condizioni meteo avverse, il materiale ancora a monte non dovrebbe scendere a valle e ci potrebbero essere quindi le condizioni per percorrere il tratto di strada che è stato liberato tempestivamente dal fango e dai detriti. In caso di pioggia il materiale residuo restato a monte potrebbe causare condizioni di pericolosità”, ha detto Sertori, mentre Foroni ha spiegato che “si valuterà se ci sono le condizioni per un’apertura anche solo parziale della strada che dovrà essere preceduta da una verifica statica della struttura”.
La frana è stata provocata da un temporale e improvviso che ieri pomeriggio si è abbattuto sulla Valtellina. La montagna non ha retto alla furia dell’acqua e il terreno ha subito uno smottamento che è sceso a valle. Nella sua discesa la frana, che nel frattempo aveva raccolto detriti, ha incontrato un’auto – una Suzuki bianca – con a bordo quattro persone: il 45 enne Gianluca Pasqualone, originario del Lazio e dipendente in un’azienda che si occupa di lavorazione del vetro; la moglie 41 enne Silvia Brocca, assistente in uno studio dentistico; il loro figlio di cinque anni Leo e un’amica di famiglia, Alabama Guizzardi, che proprio ieri aveva compiuto 10 anni. Mamma, papà e l’amichetta Alabama sono morti, mentre Leo è ricoverato in condizioni gravi a Bergamo. Coinvolto nell’incidente anche una quinta persona, che ha riportato una ferita all’addome. E impotenti hanno assistito all’incidente anche i genitori di Alabama, che nulla hanno potuto per salvare la figlia e gli amici. La famiglia Pasqualone e Alabama Guizzardi era originari di Comabbio, comune in provincia di Varese. La sindaca del paese, Marina Paola Rovelli, in una nota ha espresso cordoglio alle famiglie coinvolte: “È
questo il momento del rispetto, della vicinanza silenziosa, del raccoglimento intorno a coloro che devono affrontare il domani senza avere accanto chi amano dal profondo”, ha scritto, ricordando che “nessuna parola può in questo momento raccontare il dolore e la disperazione di genitori, fratelli, parenti e amici coinvolti per la perdita degli affetti più cari”. Per chi rimane, “il loro futuro e il nostro, segnati per sempre, devono poter essere ricostruiti senza invasioni o pressioni, protetti anche nella loro stessa sofferenza, e insieme a tutta la comunità possono, con calma e tempo ridisegnare un progetto di vita”.
Nelle operazioni di soccorso sono intervenuti sia gli specialisti sanitari di Areu, l’Azienda Regione Emergenza e Urgenza della Lombardia, che i vigili del fuoco, così come gli operatori della Croce Rossa Italiana, che nella notte hanno anche allestito una tenda per dare riparo ai colleghi impegnati nei soccorsi. Secondo quanto comunica Areu, in una prima fase sono intervenuti sul posto della frana due elicotteri sanitari (uno da Sondrio e l’altro da Como), un’automedica che è arrivata da Sondrio e due ambulanze. E per il soccorso dei feriti è intervenuto anche l'elicottero di Bergamo che in quel momento era operativo sul monte Bernina e che ha potuto recuperare il 49 enne ferito con il trauma toracico. E decine sono stati anche i carabinieri del Comando provinciale di Sondrio che sono intervenuti, così come i volontari di Chiesa Valmalenco e Tresivio.