I tribunali veneti in crisi di personale, ma c'è il record d’efficienza nelle cause civili
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Appello al governo del presidente degli artigiani Bonomo: «Subito la riforma della giustizia con il Recovery Fund Ue»
VENEZIA. La giustizia in Veneto? Brilla per efficienza dei magistrati, che fanno miracoli con carenze d’organico strutturali. Chi ha dei dubbi legga queste cifre. Il Veneto è terzultimo in Italia per numero di imprese per giudice (1.333), 400 in più rispetto alla media del Paese. Tornano a calare i giudici (-4). Cresce il tasso di scopertura (12,1%). La faccia positiva della medaglia è però altrettanto importante: prosegue il calo delle cause pendenti -9% (-8,4% lo scorso anno). Nel 2019 la durata dei procedimenti civili “crolla” di 18 giorni, un record.
Brilla il modello vicenza
Nell’ultimo triennio si è guadagnato un mese. In Veneto le cause vanno a sentenza in 259 giorni medi, 3 mesi prima rispetto alla media Italia pari a 356 giorni. Nella macchina giudiziaria brilla il “case history” di Vicenza: con il 54,7% dei fascicoli trattati in via cartolare telematica o da remoto, e un tasso di operatività a maggio e giugno 2020 al 79% nel civile e 62% penale rispetto al 2019. Nel resto d’Italia la giustizia civile e penale erano paralizzate dal lockdown Covid.Se questo è il quadro non resta che avviare la riforma della giustizia. A ribadirlo è il presidente di Confartigianato Veneto Agostino Bonomo che approfitta della 4° fotografia della Giustizia “scattata” dall’ufficio studi della Federazione.
Gli effetti del covid
«Se c’è un punto su cui tutti i 27 paesi dell’Ue si sono trovati d’accordo è che i fondi messi a disposizione dal Recovery Fund debbano essere utilizzati per avviare le riforme strutturali. Questa volta l’enfasi è davvero sulla crescita e quindi la questione centrale diventa la qualità della spesa e delle riforme, tra le quali per l’Italia non potrà mancare quella destinata alla riduzione dei tempi della giustizia sia penale che civile», spiega Bonomo.
«È impensabile che rispetto a Francia o Germania che hanno introdotto riforme significative, il nostro codice civile risalga al 1942 e non ci sia ancora la volontà di riformarlo in modo organico. La crisi Covid deve diventare l’occasione per imprimere un’accelerazione ad alcuni modelli organizzativi da applicare in futuro come, ad esempio, il consolidamento della digitalizzazione del processo civile e penale nel rispetto dei diritti fondamentali di chi varca un’aula di tribunale. Insomma la Giustizia sia una delle prime sfide del governo nell’era post– Covid anche per impedire» aggiunge Bonomo «che imprenditori senza scrupoli si infilino nelle sacche di tensioni e difficoltà generate dalla crisi».
La fotografia
I dati 2020 mettono in luce in regione un ulteriore piccolo miglioramento dovuto più alla efficienza degli addetti ai lavori ed alla dinamica della società civile che dal progresso del sistema giustizia: il numero dei giudici fa un passo indietro e cala di 4 unità (-2 giudici ordinari e –2 onorari), il tasso di scopertura (la differenza tra quelli previsti e quelli effettivi) torna ai livelli di due anni fa al 12,1%. Cresce anche a livello italiano al 15% (era il 12,7% nel 2019). Il numero di imprese che “gravano” su ogni giudice è leggermente cresciuto passando da 1.321 a 1.333 (+0, 9%).
Un dato altissimo rispetto alla media nazionale di 901 ed il 3° peggiore in Italia. Il “peso” delle imprese che grava sul distretto giudiziario di Venezia è 3,7 volte quello che si registra a Reggio Calabria. Ancora peggio nel caso degli abitanti il cui “peso” in Veneto per ogni giudice è di 13.482, valore che ci porta dal terzo al secondo peggior dato italiano e, sempre rispetto alla Calabria 3,6 volte in più.
La Giustizia Civile
Resta scoraggiante anche la fotografia sulla giustizia civile e del lavoro, che riguarda più da vicino le imprese. L’anno sembra essere trascorso senza grandi miglioramenti. I 239 giudici effettivi (ordinari ed onorari) del Veneto ad esse dedicati (tasso di scopertura 10,9%) hanno dovuto far fronte ad un bacino di 20.112 abitanti ciascuno (+34,1% rispetto ai 15.001 della media Italia) ed a 1.989 imprese, il 3° valore più alto in Italia dietro al distretto giudiziario di Brescia (2.015) e Torino (2.038 che include però anche la Valle d’Aosta) e +31,4% rispetto alla media.
Magistrati che lavorano però con elevata efficienza, dato che le cause pendenti per tribunale a fine 2019 sono ben al di sotto della media (12.196 contro le 14.215 nazionali) e in totale scendono da 5 anni: siamo passati dalle 113.967 del 2015 alle attuali 85.373 con una contrazione del 25,1% (-9% solo nell’ultimo anno). Ad aiutare questo snellimento anche la minore litigiosità dei veneti, che si esplicita in un calo costante delle cause aperte nell’anno passate dalle 143.399 del 2014 alle 111.328 del 2019. —