Forcolin: "Mi sono dimesso". Ora il Veneto senza vicepresidente e assessore
VENEZIA. “Abbiamo già deciso, Zaia l'ho sentito, non saranno ricandidati". Lo ha detto il segretario della Lega, Matteo Salvini, parlando della vicenda dei bonus, in una conferenza stampa a Forte dei Marmi (Lucca), sulla vicenda dei due deputati leghisti e di vari consiglieri e assessori regionali del partito che hanno fatto domanda e percepito il Bonus Inps, i 600 euro che erano stati previsti per aiutare i poveracci rimasti senza lavoro e reddito a causa del coronavirus.
In Veneto sono tre: il vicepresidente della giunta regionale Guanluca Forcolin, il consigliere Riccardo Barbisan e l'ex parlamentare e consigliere Alessandro Montagnoli.
"Non è la fine del mondo. In Veneto vinceremo con almeno il 70% dei consensi" ha detto in diretta facebook Salvini:“Ora mi aspetto che anche gli altri partiti facciano lo stesso - ha continuato Salvini - noi lo abbiamo fatto. Via tutti”.
Che Salvini non abbia però digerito la disaventura del suo partito si capisce da una frase stizzita: “Ora però mi aspetto che il presidente dell’Inps Tridico si dimeta perché è un incapace che non ha pagato tanti bonus”.
"I due consiglieri regionali e il vice presidente della Giunta non si ricandidano" annuncia a stretto giro di posta anche il Governatore del Veneto Luca Zaia, sottolineando che i tre esponenti della Lega "sono persone affrante".
Barbisan in realtà aveva anticipato il governatore (articolo qui sotto), dimettendosi poche ore prima. Avrebbe voluto farlo già la sera prima, ma i rumors sul possibile salvataggio di Forcolin gli avrebbero suggerito di prendere tempo.
Quanto a Forcolin ha annunciato le sue dimissioni con un comunicato:
"Ho deciso di dare le mie dimissioni da Vicepresidente, assessore e consigliere regionale per il rispetto che ho nei confronti dei veneti che mi onoro di rappresentare. Ho comunicato la mia decisione al Presidente Zaia, con cui da anni lavoro con lealtà ed onestà.
Ho deciso inoltre di non ricandidarmi alla carica di Consigliere, perché credo sia giusto che in campagna elettorale si torni a parlare della straordinaria legislatura che sta terminando e non del sottoscritto.
A testa alta e con la schiena dritta ho preso questa decisione, nonostante non abbia percepito nessun bonus e la richiesta mai perfezionata sia partita di default dallo studio.
Sono fortemente amareggiato dalla violenza mediatica e dalla macchina del fango che mi ha investito in questi giorni, ma sono allo stesso tempo orgoglioso e consapevole di aver lavorato in tutti questi anni con onestà e trasparenza, sempre per il mio territorio, sempre per i Veneti.
Ringrazio il Presidente Zaia per la stima e la fiducia che ha riposto in me in questi anni, come pure i colleghi di giunta e consiglio e i tantissimi militanti e cittadini comuni che in queste ore mi stanno dimostrando una vicinanza e un affetto che scaldano il cuore.
Infine, ma non ultimo, un grazie alla mia famiglia perché i ruoli cambiano, le cariche passano, ma i valori e gli affetti quelli per fortuna non passano mai".
Questo significa che adesso la giunta regionale del Veneto è rimasta senza un vicepresidente. Zaia dovrà nominare un interim sino alla fine della legislatura con le elezioni del 20 e 21 settembre.