Mestre. Conad, settanta lavoratori in esubero

MESTRE. Potrebbero essere una settantina i lavoratori ex Auchan in esubero, all’assorbimento da parte del marchio Conad del punto vendita di via Don Tosatto. Ma tutto dipende da quanti, dei 242 lavoratori totali all’inizio della vertenza, decideranno di assecondare le sirene dell’uscita incentivata, al 100 per cento da giugno e al 50 per cento da luglio, con una decisione definitiva da prendere entro ottobre.

Il punto vendita appartiene ora a Margherita Distribuzione, società dell’orbita Conad. Pronta, quest’ultima, ad apporre la sua insegna all’esterno del punto vendita mestrino il 3 ottobre, con il definitivo passaggio di proprietà del ramo d’azienda.

Prima, però, c’è tutta una serie di questioni da risolvere, a partire dai lavoratori in esubero. Nei giorni scorsi, Margherita Distribuzione ha inviato una lettera ai sindacati, informandoli del piano di ristrutturazione, menzionando la necessità di interventi quali «la razionalizzazione e il contenimento del costo del lavoro». Che tradotto significa licenziamenti «del personale non funzionale o non sostenibile».

Anche per questo l’azienda ha in programma un piano di uscite incentivate, parallelo al tentativo di ricollocare i lavoratori in eccedenza. Di questo piano hanno già usufruito una quarantina di lavoratori, con incentivi al 100 per cento. Chi non si è lasciato convincere, in ogni caso, già negli ultimi mesi ha conosciuto la cassa integrazione straordinaria, prima al 30 e poi al 50 per cento. Per questo, i sindacati hanno chiesto un nuovo incontro con le due proprietà, che dovrebbe tenersi a inizio settembre, per fare il punto della situazione e cercare di addivenire alla soluzione meno dolorosa.

«Faremo di tutto affinché ciascun lavoratore in esubero sia ricollocato all’interno dello stesso ipermercato, a meno che non ci sia una autonoma decisione del singolo di andarsene autonomamente, con un incentivo» assicura Nicola Pegoraro di Cisl. «Abbiamo chiesto un incontro con la proprietà per assicurarci che gli accordi firmati siano rispettati. Non deve perdere il posto di lavoro nemmeno un dipendente».

Il ridimensionamento dell’organico si inserisce all’interno del piano di ridimensionamento dell’intera offerta pensata da Conad, essendo «il format ipermercato non più performante rispetto ai parametri di sostenibilità di mercato, con costi fissi elevati e gamme-offerta non più rispondenti alle esigenze di mercato e della clientela», come si legge nel documento inviato da Margherita Distribuzione ai sindacati.

Dei 23 punti vendita ex Auchan distribuiti sul territorio regionale, Conad è pronta ad acquisirne ben 14, con l’intenzione di focalizzarsi quasi unicamente sul reparto alimentari, per abbattere i costi ritenuti non sostenibili. Anche per questo la riduzione dell’offerta si accompagnerà a una riduzione dell’intera area di vendita, che sarà quasi dimezzata, passando dai 10.400 metri quadrati attuali a 5.600.

In pratica, “tagliando” l’intero primo piano – ora interessato da importanti lavori di ristrutturazione – e concentrando l’esercizio sul piano terra.

E a farne le spese saranno quasi tutti i settori, dalla parafarmacia al bancone di dolce, salato, bevande, detergenza, profumeria e pet food, e poi il reparto tessile, bazar, tecnologico, surgelati, libero servizio, la macelleria, la pescheria, il bancone di salumi, formaggi e gastronomia, l’ortofrutta, la panetteria / pasticceria, le casse, fino ai settori amministrativi.

In pratica, il piano terra funzionerà come punto vendita alimentari, di proprietà di Conad. I locali del primo piano, invece, saranno ceduti in affitto ai negozi, che già affollano l’ipermercato. «Ho già notizia di diverse aziende interessate all’affitto. Ci impegneremo affinché i lavoratori in esubero ex Auchan siano ricollocati all’interno di questi negozi affittati da Margherita» l’impegno di Pegoraro. —

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