Coronavirus, tre casi positivi dopo la serata al Seven Apples
![Coronavirus, tre casi positivi dopo la serata al Seven Apples](https://iltirreno.gelocal.it/image/contentid/policy:1.39195256:1597430113/seven-apples-piscina.jpg)
Due i casi a Prato, uno a San Miniato. Ma ancora non si può chiamare "focolaio"
PRATO. Seven Apples, una settimana dopo ecco altri tre casi positivi. Due a Prato, uno a San Miniato. Che la discoteca di Marina di Pietrasanta fosse un ritrovo abituale per tanti giovani pratesi e pisani era risaputo. Non stupisce dunque che siano di Prato e provincia e di San Miniato tre casi di toscani contagiati che erano in pista nella notte tra l’8 e il 9 agosto, quando una studentessa positiva di rientro da Mykonos è andata a ballare senza aspettare l’esito del tampone cui si era sottoposta. Sono tre dei 26 casi di positivi accertati nella giornata di ieri in tutta la Toscana da collegarsi, stando al comunicato stampa della Regione, al potenziale focolaio della famosa discoteca in Versilia. Per loro è stato eseguito il tampone ma lo screening di massa dell’Asl Toscana Centro è appena agli inizi (si parla di oltre 700 persone presenti quella sera, molte delle quali residenti a Firenze, Prato e Pistoia). Ferragosto da dimenticare per una ragazza residente nella città tessile e per un giovane entrato in contatto con una persona rientrata dall’estero, anche lui presente alla serata del Seven Apples di sabato scorso. Oltre che per il giovanissimo pisano.
NON È ANCORA FOCOLAIO
Il ragazzo abita a Poggio a Caiano e, come l’altra coetanea che vive a Prato, risulta asintomatico. I due hanno fra i 18 e i 20 anni. Il sanminiatese, invece, è un giovanissimo che ora è in isolamento a Pietrasanta, anche lui sta bene. «Per parlare di focolaio o cluster bisognerebbe però aspettare la conclusione dell’indagine epidemiologica», puntualizza il sindaco di Poggio a Caiano Francesco Puggelli, medico, specialista in igiene e medicina preventiva dell’ospedale Meyer, subito informato della positività di un residente nel suo Comune. Secondo Puggelli, che è anche presidente della Provincia di Prato, «il fatto che gli amici della studentessa pisana siano risultati negativi al tampone è un buon segnale». In sostanza, non è detto che i tre ragazzi contagiati che erano a ballare si siano infettati lì, quella sera. Per Puggelli ben vengano i tamponi eseguiti fin da subito dall'Asl Toscana Centro anche perché «non avrebbe senso tenere a casa un asintomatico per 14 giorni». Stanno bene anche le altre due persone positive registrate alla vigilia di Ferragosto nella zona pratese. Si tratta di un bambino di dieci anni, probabilmente contagiato da uno dei genitori già risultato positivo precedentemente, e di una giovane di Montemurlo rientrata da una vacanza in Croazia. Per tutti e quattro i positivi è scattata la quarantena obbligatoria fino alla negativizzazione da accertare con un nuovo tampone.
TEST “SNOBBATI” FRA I DONATORI
Le misure di prevenzione passano dall’indagine sierologica. Prima di andare in vacanza, tanti pratesi si sono recati a donare sangue e plasma al centro trasfusionale dell’ospedale Santo Stefano. Un gesto sicuro e di grande valore civico: mancano evidenze scientifiche, del resto, che possano appurare il contagio attraverso il sangue. In ogni caso, al donatore viene sempre data la possibilità di eseguire il test sierologico gratuito che serve a individuare anche le persone entrate in contatto con il Covid-19 e hanno sviluppato anticorpi. Purtroppo, su 341 donatori di sangue e plasma che si sono presentati nelle prime due settimane di agosto, solo 37 hanno chiesto di effettuare il test: per tutti l’esito è stato negativo. —