Quelli che da trent’anni si ritrovano a giocare al pallone ogni domenica mattina
![Quelli che da trent’anni si ritrovano a giocare al pallone ogni domenica mattina](https://iltirreno.gelocal.it/image/contentid/policy:1.39197887:1597500811/image.jpg)
La straordinaria passione di un gruppo di amici che continuano sfidarsi a calcio come quando erano bambini
PIETRASANTA. Sono gli ultimi “romantici”. O, forse, sono semplicemente pervasi da una follia di complicata gestione. Quella follia che ti lascia dentro bambino - e questo è ragionevolmente bello -, ma che ti fa anche rincorrere un pallone sotto il solleone di agosto con 40 gradi nell'intorno - e questo ha ben poco di razionale e appunto di ragionevole. E comunque i giovani-vecchi in questione sono un gruppo di amici che da 30 anni a questa parte, ogni domenica, ogni giorno festivo, che piova o che ci sia una cappa asfissiante di calura, che il campo sia allagato o ancora il vento sollevi il pallone fino al casello dell'autostrada, sono lì a giocarsi la loro partita di calcio. E lì oggi è la Pergolaia, ieri il campetto retrostante lo stadio di Forte dei Marmi e ieri ancora - e queste sono le origini - il pezzetto d'erba soffocato dal tempo e dal calpestio del Tennis club Raffaelli.
Ora mettere in fila tutti coloro che hanno fatto parte di “quelli della domenica mattina” è cosa impossibile: diverse centinaia, per intendersi, nel divenire del tempo. Certo c'è chi, come Alvise Setti che tre decadi fa già ringhiava sul campetto del Raffaelli e che ancora domenica 10 agosto rincorreva il pallone come se fosse l'ultimo della sua lunghissima vita calcistica. Poi ci sono gli altri, i tanti altri: Roberto Baldini, per esempio, già gloria del calcio fortermarmino che ancora oggi, sia pure con altro passo, illumina i novanta e più minuti di partita con il talento di cui è pervaso.
In realtà, la domenica mattina, va solitamente in scena un campionario calcistico senza confini: c'è quello che tira e passa solo di punta, chi randella come se non ci fosse domani, chi fa lanci di 70 metri di straordinaria imprecisione, chi urla e rimprovera neanche fosse la finale di Champions, chi se ne va arrabbiato e porta via il pallone, chi ancora inventa giocate e gol meravigliosi e chi sbaglia quelli a porta libera e fa finta di disperarsi. Per non parlare delle discussioni che sfioriscono a fine partita e si riaccendono quella dopo, il conteggio dei goal più o meno improvvisato, il minutaggio variabile dell'incontro, la lunghissima alchimia che porta alla formazione delle due squadre e quell'insana voglia di prevalere giusto per accumulare sfottò sull'avversario di turno. Un gruppo di persone, alla fine, però straordinario, che talvolta sfida mogli, compagne e figli nascondendo fieramente la borsa in macchina la sera prima dell'incontro per non farsi beccare così andando a giocarsi la partita della domenica che vede schierati calciatori dai 20 - sempre meno - ai 60 anni - sempre di più - intenti a corricchiare sul campo e che ciclicamente si ritrova per fare cena, per inchiostrare di aneddoti, risate, battute e goliardia il tempo che scorre.
A scendere in campo possono essere in dodici - un classico 6 contro 6 - ma anche in venticinque - un bel 13 contro 12 su un campetto da 7 - perché quelli della domenica mattina hanno una sola regola: accogliere tutti. Convocazione o meno. Ed è forse questa la bellezza del tutto: condividere. Stare insieme. E scoprirsi felici ogni volta che, ansimando, si insegue l'ennesimo pallone di una lunghissima e straordinaria partita.
L'incipit di questa storia di amicizia&pallone risale agli anni '90. A ideare la partita che dura ancora oggi Fabrizio Cervietti, Antonio Polacci, Pier Luigi Martinelli, Andrea Del Vaso e Alvise Setti. Fra chi ha giocato in questi 30 anni anche ex giocatori di serie A, come Nicola Zanone e Paolo Rosi, l'attuale sindaco di Forte dei Marmi Bruno Murzi. E poi, sempre fra i pionieri, Umberto Cacioppo, Alessandro Ferretti, Antonio Piccione, Fabrizio Vannucci, Marco Faraoni, Francesco Cellaro, Serni Joao, Fabrizio Manganelli, Ghigo, Luca Del Soldato, Guglielmo Balderi, Pierpaolo. Oggi resistono - alcuni sono nella foto qui a fianco - Paolo Pudda, Alberto Biagetti, “Tare” , Marco “Zambrotta” Genovesi, Massimo Lari, Toni Basile, Massimo Pioli, Simone Giannarelli, Antonio Pera, Pierangelo Spadoni, Michele Orlandi. E poi ancora, solo per citarne alcuni, ma vale per tutti coloro che hanno giocato: “Macca”, Mariotti, Eritreo, Nicolò Bela, Michele Bresciani, Luca Theo, Luca Segala, Stefanino, Ismail, Taccini, Bramanti. Un elenco infinito di una partita altrettanto infinita. —