In Veneto tamponi su tutti i turisti che tornano dalle aree a rischio fino al 6 settembre. «Equivale al 2,6 persone per mille - ma è un lavoro che va fatto. La macchina tamponi negli aeroporti è stata messa in piedi in due giorni. È una cosa che funziona, ma bisogna aumentarne l'incidenza»
VENEZIA."Del doman non v'è certezza", si sa. Ma è altrettanto chiaro che, in particolare in tempi di pandemia, è con i comportamenti di oggi che si costruisce un solido e sicuro futuro prossimo dal punto di vista sanitario.
Ed ecco che, in pieno agosto, la sanità veneta si è ritrovata ad affrontare una nuova prova da sforzo: in 48 ore esatte le Usl hanno eseguito poco meno di 14 mila tamponi (13866) sui vacanzieri di rientro dalle zone di villeggiatura considerate a rischio (Grecia, Spagna, Croazia, Malta). Sia chiaro che questi numeri non sono assoluti, l'accesso al test, pur obbligatorio secondo l'ordinanza veneta, è lasciato alla coscienza del singolo.
Risultato? Meno di 40 positivi, 37 per la precisione. Numeri bassissimi - lo 0,344 per cento - "ma è un lavoro che va fatto", ha affermato il presidente della Regione Veneto Luca Zaia.
E mica finisce qui: lo screening andrà avanti almeno fino al 6 settembre, quando quasi tutti saranno (si spera) rientrati nelle proprie case. «La macchina tamponi negli aeroporti è stata messa in piedi in due giorni.
È una cosa che funziona, ma bisogna aumentarne l'incidenza». Come un mantra ormai il governatore, puntando il dito contro chi dipinge il Veneto come un lazzaretto, sostiene che i positivi "li trovi solo quando li vai a cercare".
La situazione in Veneto, al 17 agosto, è questa: 1634 positivi, dei quali 65 sintomatici (lo 0,03 per cento). In isolamento fiduciario ci sono 6394 persone.
"I dati ci danno conforto", ha detto Zaia, "ma non dobbiamo fare i salti di gioia e nemmeno angosciarci. L'unica cosa da fare è continuare con il tracciamento e non abbassare la guardia: il virus circola ancora, i numeri ce lo confermano. Ma di certo non siamo nella situazione della scorsa primavera; le percentuali sono bassissime, ora poi vediamo tantissimi asintomatici".
A fronte di questo presunto cambio di rotta del Coronavirus, resta in movimento la macchina dei tamponi, ma non solo.
Il mondo scientifico è diviso, si sa, tra chi parla di carica virale diminuita, tra chi dice che questa è la fase prodromica di una seconda ondata, tra chi sostiene che il Covid sia clinicamente morto.
In attesa che la scienza trovi una risposta - Zaia intanto implora gli esperti di mettersi d'accorso- in Veneto tutti i tamponi positivi vengono raccolti e spediti all'Istituto zooprofilattico delle Venezie per essere sequenziati.
Sia mai che in quelle catene si trovino le risposte che tutto il mondo sta cercando. Finchè non arriveranno, si continua con il tracciamento, i tamponi, gli appelli alla prudenza, ora rivolta in particolare ai vacanzieri. "Il presente e il futuro prossimo sono fatti di test rapidi, se li avessimo avuti il 21 febbraio le cose sarebbero andate in maniera diversa, ne sono certo". "Intanto mettetevi la mascherina e cercate di stare un po' distanti", ha esortato Zaia, "non è un gran sacrificio".
Il governatore è anche intervenuto sulla chiusura dei locali da ballo decisa dal governo: "Dico solo che quelle imprese vanno risarcite. Per colpa di qualcuno pagano tutti un conto salato. E’ innegabile però che la condizione assembramento si crea più facilmente nei locali notturni"
Poi ha aggiunto: "Mi aspetto che ora vengano presi altri provvedimenti, che non vengano prese di mira solo le discoteche".
A fronte del nuovo ordine del governo - mascherina dopo le 18 e locali da ballo chiusi - Zaia ha annunciato che non stringerà ulteriormente le maglie: "Il provvedimento mi sembra più che sufficiente". Però non si scampa dallo screening: "Siamo gli unici che hanno attivato l'accesso diretto al tampone dalle 7 alle 13 e siamo orgogliosi di questa scelta, come sempre il Veneto fa scuola". "Ora però lasciatemelo dire: ok i tamponi ai vacanzieri, ma lo screening deve essere essere esteso a chiunque arrivi in Italia dall'estero".