Sulla seconda linea: «I rendering sono irrealistici e fuorvianti». Le ricostruzioni virtuali non mostrano i fili dell’alimentazione aerea: «Che invece provocano pesanti interferenze visuali»
PADOVA. «Irrealistici e fuorvianti». È netta la critica della Soprintendenza rispetto ai rendering (cioè le ricostruzioni fotografiche virtuali) del progetto della seconda linea del tram. Le immagini sono state inserite nel progetto definitivo elaborato da Italferr per conto di Aps Holding.
Il parere, firmato dal soprintendente Fabrizio Magani e inviato lo scorso 24 luglio, si conclude con la richiesta di sottoporre il progetto a un’accurata valutazione di impatto ambientale. Tra gli “alert” della struttura ministeriale di via Aquileia ci sono: l’attenzione al verde, l’impatto con le mura definito «delicatissimo», e l’attraversamento con il nuovo ponte del canale Scaricatore.
Polemica sui fili dell’alimentazione
Quello del Sir3, la seconda linea del tram che collegherà la stazione a Voltabarozzo, è un progetto che intercetta «nel proprio tragitto ambiti di sensibilità storico-culturale e paesaggistica soggetti a tutela», avverte la Soprintendenza. Da qui le «perplessità» di via Aquileia per i «potenziali impatti che la realizzazione delle opere infrastrutturali connesse alla tramvia possano ingenerare nel delicato quanto sensibile contesto di riferimento».
Da una parte Magani rileva l’opportunità di avere due tratti del percorso “catenary free”, cioè senza alimentazione aerea: si tratta dell’area di via Morgagni per salvaguardare i «filari alberati» e poi del passaggio a fianco del parco Iris. Ma rappresentano appena 1.390 metri sui 4506 complessivi del percorso, cioè il 25%: «La congestione visiva data dalla realizzazione dell’infrastruttura di sostegno, comprensiva dei pali e dei cavi aerei di alimentazione, può introdurre profonde interferenze visuali e prospettiche proprio negli ambiti paesaggistici di maggior pregio, rappresentati dall’attraversamento fluviale e dal delicatissimo passaggio attraverso il sistema bastionato delle mura cinquecentesche», rileva il soprintendente.
Fotoinserimenti irrealistici
È da qui che nascono le critiche ai rendering presentati in pompa magna dal sindaco Sergio Giordani lo scorso 27 luglio: «Quei fotoinserimenti sono irrealistici e fuorvianti, visto che in alcuno di essi viene rappresentata l’infrastruttura della catenaria, prevista e visibile – osserva Magani – Va da sé che l’assenza di tali elementi non consente di percepire la reale incidenza delle trasformazioni né l’effettiva alterazione degli equilibri visuali in essere, impedendo di valutare la consistenza degli impatti che la realizzazione dell’opera determinerà».
Critiche al nuovo ponte
Alla Soprintendenza non piace neppure il nuovo ponte sul canale Scaricatore, visto che a causa del «sensibile salto di quota dato dall’altezza degli argini» porterà alla realizzazione di «opere di sostruzione in cemento armato che di fatto introdurranno delle significative alterazioni morfologiche altimetriche e percettive».
La tutela archeologica
È stato rilevato anche un rischio archeologico per gli scavi che saranno effettuati in centro città. «C’è la necessità di sottoporre tutte le opere di manomissione del suolo ad assistenza archeologica continuativa da parte di professionisti», osserva la Soprintendenza. Un funzionario di via Aquileia seguirà tutti i lavori con il ruolo di direttore scientifico. —